We love the Ring!

Il tracciato nord del Nurburgring, la Nordschleife -in tedesco "anello nord" appunto-, e il circuito F1 -ma a me sta a cuore solo il primo!- sono stati comprati dalla Capricorn Group, una società tedesca del campo automotive con sedi e uffici nei luoghi più strategici del motorsport in Europa e in America.

Una di queste è proprio l'"Inferno verde" -soprannome dedicato alla Nordschleife da Jackie Stewart, facendo ben capire anche a chi non c'è mai stato la pericolosità del tracciato percorso al limite- il test center del gruppo tedesco che, oltre a simulare al computer le performance, l'usura, la durata, ect. dei componenti, li testa anche in pista e da vent'anni proprio sul tracciato del Ring, aperto nel 1927.

La Capricorn ha ben due filiali di vendita italiane: una a Modena e l'altra vicino ad Emilia, quasi una di fronte all'altra!

Gli appassionati e i ragazzi, che come me desiderano ardemente di poter fare un giro -il cosiddetto Touristenfahrten- al Green Hell con la loro auto, possono tirare quindi un respiro di sollievo... per ora, perché il futuro del circuito non è palesemente rosa e fiori.

Le acque sono ancora mosse e il movimento pacifico, con qualche manifestazione e protesta negli ultimi quattro anni, SaveTheRing continua il suo assiduo impegno e oggi arrivano firme e sostegno per la petizione in Commissione Europea da tutto il mondo!

La Capricorn ha acquistato il circuito -che sarà di proprietà del gruppo dal 1° gennaio dell'anno prossimo- per 100 milioni di euro, 25 milioni in meno del prezzo di vendita. Sembra una stupidata vero? Invece l'azienda deve investirci altri 25 milioncini per risistemare, o demolire, il parco divertimenti, le strutture per i concerti e gli hotel di lusso che avevano il compito di far risplendere il Ring di luce nuova, ma ahimè non hanno fatto altro che aumentare il debito arrivando a 413 milioni di euro! In pratica, i costi per la manutenzione erano maggiori degli introiti.

Questi arrivano dal Gran Premio di F1 che si disputa qui ogni due anni, dallo sviluppo in pista dei prototipi da parte dei Costruttori, dalle competizioni come la 24 Ore e dai 26 euro al giro del Touristenfahrten.

Il leggendario tracciato sta perdendo il suo fascino a forza di parlare di denaro e di debiti, ma il fatto è che vi è un buco di 194 milioni di euro.

Questi soldi sono spariti nel nulla forse perchè finora il Ring era di proprietà del governo. Speriamo che la Nordschleife, il simbolo del motorsport puro, sopravviva, perchè non m'importa di andare ad Abu Dhabi al Yas Marina, con tutte quelle luci colorate sulle coperture moderne e scenografiche, perchè quello che fa la differenza di un circuito è il tracciato, l'asfalto, le pendenze, le curve... nient'altro.

Il Yas Marina Circuit realizzato dagli sceicchi ad Abu Dhabi

Anzi... la foresta dell'Eifel è una cornice, no meglio una culla che custodisce il Ring. Se questo non esistesse dovrebbero inventarlo, no? E comunque non in una pianura dell'Arabia!

Penso che non dovremmo preoccuparci troppo sul destino del Nurburgring: se le Case automobilistiche decidono di stabilirci centri di ricerca e sviluppo significa che non sarà chiuso al pubblico e privatizzato totalmente.

Invece c'è un uomo inglese non appassionato realmente di auto, ovvero James May, che continua a lamentarsi delle sospensioni sviluppate sul Ring che rovinano -secondo lui- l'handling delle stradali. Oppure odia la Corsa Opc Nurburgring Edition solo perché... si chiama Nurburgring Edition!

Questo tracciato riproduce lungo i suoi 22 km circa ogni tipo di curva e tornante e lo elabora con una pendenza variabile lungo il raggio della curva stessa. Per non parlare delle scritte dei fan sull'asfalto, del passaggio delle auto al Karussell e i pericolosi saliscendi. Tutto contribuisce a far salire l'astina delle emozioni alla linea rossa e a tenere nel cuore questa incredibile invenzione, perché questo non è un circuito, né una pista... è il Nurburgring.