Da un lato abbiamo una Formula 1 non più al culmine della sua popolarità, con regolamenti che impongono limitazioni sui consumi, monoposto dal suono praticamente inesistente e con il numero di spettatori sempre più in calo, dall'altro abbiamo un rinnovato interesse da parte delle case automobilistiche per il mondiale di endurance (vedi il ritorno di Toyota, di Porsche e, dall'anno venturo, anche di Nissan) e da parte del pubblico (soprattutto giovanile) per il rallycross.
Per quanto concerne le gare endurance del WEC ci sarà modo di parlarne in maniera approfondita più avanti.
Quest'oggi lo spazio è dedicato interamente a qualcosa che ha decisamente fatto "boom" negli ultimi anni, che sia per il divertimento delle gare, che sia per le varie strategie di marketing (azzeccatissime, aggiungerei) di note aziende produttrici di bevande energetiche che hanno deciso di sponsorizzare questo sport, o che sia per la presenza di nomi di grande calibro, ma comunque il rallycross è destinato a diventare un fenomeno seguitissimo in un futuro non troppo remoto.
PANORAMICA
Le gare di rallycross sono generalmente di breve durata (si concludono nell'arco di pochi giri) e si svolgono su circuiti totalmente asfaltati, sterrati oppure un misto tra le due superfici (in stile Supermotard). Per aumentare la competitività e, di conseguenza, anche la spettacolarità, si usa talvolta obbligare i piloti a compiere quello che viene definito Joker Lap che, a seconda dei campionati, può inficiare positivamente o negativamente sul cronometro. Nel Global RallyCross Championship che si corre negli Stati Uniti, ad esempio, la Joker Lane (sfruttabile una sola volta nel corso della gara), permette di "tagliare" una parte del percorso per poter distaccare gli avversari o cercare di superarli. Nel World Rallycross Championship, invece, accade il contrario. I piloti devono percorrere un tratto che allunga il percorso di 2-3 secondi, nel caso non lo facessero li aspetterebbe una penalità di 30 secondi.
Le auto si basano sulle vetture prodotte di serie (Ford Fiesta, Volkswagen Polo, Subaru Impreza, ecc) ma pesantemente modificate per arrivare a potenze anche di 600 cv, con un'accelerazione inferiore ai 2 secondi per raggiungere i 100 km/h da ferme! Possono essere a trazione integrale o a due ruote motrici, mentre non sono previsti ausili elettronici alla guida.
L'ORIGINE
La storia del rallycross, tuttavia, ebbe inizio quasi mezzo secolo fa, precisamente il 4 febbraio del 1967, quando Robert Reed, produttore dell'emittente televisiva inglese ABC Television, decise di lanciare uno show, facente parte del programma World of Sport, registrato al circuito di Lydden, in Gran Bretagna, in cui vennero invitati dei piloti di rally a battagliare tra di loro in una gara inaugurale, vinta poi da Vic Elford. Seguirono altre due prove, l'11 marzo e il 29 luglio, "ambientate" sempre a Lydden, mentre la serie televisiva iniziò ufficialmente il 23 settembre di quell'anno. In programma vi furono in totale sei gare, tre a Lydden (tra cui anche la finale che si disputò il 6 aprile del 1968) e le restanti al circuito di Croft.
Il primissimo campionato nella storia del rallycross vide trionfare Tony Chappell.
Circa un anno e mezzo e varie gare dopo, la BBC adottò l'oramai collaudato rallycross per il suo programma sportivo Grandstand. Sempre nello stesso anno, il 1969, il circuito di Cadwell Park affiancò gli altri due già presenti nel calendario ma, a differenza loro, abbandonò più tardi questa tipologia di gare.
IN EUROPA
Il '69 fu un anno importante per il rallycross e la sua diffusione oltremanica, in seguito allo "sbarco" in Australia ed in Olanda. Se nel 1973 il rallycross assunse rilievo in Europa grazie all'Embassy European Rallycross Championship, fu nel 1976 che ricevette la benedizione della FIA, che ne regolamentò le gare e definì quello che fu il primo campionato europeo di rallycross, vinto dall'austriaco Franz Wurz con una Lancia Stratos. Nel 1978 la FIA introdusse due classi, TC e GT, che diventarono due divisioni nel 1982: la Divisione 1 prevedeva auto esclusivamente a trazione posteriore, mentre la Divisione 2 auto a trazione integrale.
Il 1986 fu l'ultimo anno delle leggendarie Gruppo B nel Campionato del Mondo di Rally, poi bandite a causa della loro pericolosità che costò la vita sia ad alcuni piloti che a qualche spettatore. Pertanto, dal 1987, le vetture di questa categoria si riversarono nella seconda divisione dell'Europeo di Rallycross e vi rimasero fino al 1993, anno in cui vennero soppiantate dalle piccole del Gruppo A, mentre la Divisione 1 fu aperta alle auto a trazione integrale regolamentate dalle restrizioni del Gruppo N. Nell'anno seguente venne introdotta una terza classe, la 1400 Cup, dedicata alle vetture a due ruote motrici e 1.4 di cilindrata, diventata poi Divisione 2A nel 2001 e, infine, sostituita nel 2003 dalla Divisione 1A basata sulle Gruppo A da 1.6l di cilindrata.
Nel frattempo, più precisamente nel 1997, le divisioni 1 e 2 si scambiarono, con le Gruppo A che passarono dalla seconda alla prima divisione e con le Gruppo N che presero il loro posto nella seconda divisione.
La suddivisione delle classi attualmente in vigore ha visto la luce nel 2011, anno in cui vennero rinominate rispettivamente in SuperCars (ex Divisione 1), Super1600s (ex 1A) e TouringCars (ex 2A).
IN AMERICA
Agli X-Games estivi del 2010 (l'edizione numero XVI) vennero introdotte le gare di questa disciplina, con il nome Super Rally, mentre l'anno successivo nacque il Global Rallycross Championship sponsorizzato dalla Red Bull.
DIFFUSIONE
Come abbiamo visto, il rallycross ha una lunga storia alle spalle. Tuttavia, è possibile affermare come solamente negli ultimi anni sia diventato un fenomeno globale. Nell'ambito videoludico, le gare di rallycross fecero la loro comparsa nella serie dedicata a Colin McRae, partendo da Dirt (rilasciato nel 2007 dalla Codemasters per PS3, Xbox 360 e PC) e proseguendo anche nei due capitoli successivi.
Un fattore che, insieme all'adozione di questa tipologia di gare da parte degli X-Games (evento seguitissimo in tutto il mondo), alla diffusione sempre più capillare di mezzi di comunicazione quali internet e televisioni satellitari, alla sponsorizzazione da parte di aziende di fama mondiale, alla partecipazione di volti noti nell'ambiente come Tanner Foust (pluri-campione di drifting, pluri-decorato agli X-Games con all'attivo 9 medaglie, stuntman e presentatore televisivo), Travis Pastrana (la sua carriera ha visto partecipazioni a vari campionati, dalla NASCAR al motocross passando per i rally), Ken Block (famosa la sua serie Gymkhana che potete vedere su Youtube), Dave Mirra, Mattias Ekström (due volte campione DTM), Marcus Grönholm (due volte campione del mondo di rally), Petter Solberg (vincitore del WRC nel 2003) ed ex piloti di Formula 1 (come Jacques Villenueve, Scott Speed e Nelson Piquet Jr.), hanno permesso ai giovani di avvicinarsi sempre di più a questo sport, destinato a crescere ancora nei prossimi anni.
Per chi fosse interessato, il campionato del mondo di rallycross farà tappa anche in Italia, all'autodromo di Franciacorta, il 26-27-28 settembre!
Infine, nel caso ve le foste perse, ecco le gare di RX agli X-Games 2014:
Simone Grilli