L'ultimo weekend di settembre era in calendario un evento che mi ero segnato da mesi, non tanto per l'importanza assoluta ma per la novità. Il Rallycross non è (purtroppo, dopo ciò che ho vissuto domenica scorsa) un motorsport in voga in Italia, ma soprattutto negli Stati Uniti, dove i migliori piloti del mondo si confrontano nei celeberrimi X Games, e nei paesi scandinavi. In questi ultimi si è abituati, fin da ragazzi, a gareggiare in mezzo ai boschi con vecchi Maggiolini e Volvo rinforzati coi roll bar e riparati con un martello di gomma a fine gara; i piloti crescono così. E arrivata a livello mondiale è normale che la disciplina sia appannaggio di svedesi e norvegesi. E in America? Sono i maestri della spettacolarizzazione dello sport, e questo se lo sono "fatto loro"...allora forse ne vale la pena. Attendo la primissima data italiana del Mondiale Rallycross, nato proprio quest'anno sotto l'egida della FIA, come un bambino che scopre una cosa nuova. La pena ne è valsa...eccome!.
Mostri da 600 cavalli e 900 Nm, 1,9 secondi di 0-100. Banditi gli aiuti alla guida. Stelle di questa disciplina come Hansen, Bakkerud, Timerzyanov. Stelle del motorsport come Petter Solberg e Jaques Villeneuve. Guest star occasionali come Ken Block e Gigi Galli. Il bello dei rally con il divertimento dei motorsport di contatto, fusi insieme. Manche ad eliminazione di pochissimi giri in modo da dare tutto il gas e subito. Unica tattica: un joker lap a gara, ci si gioca un percorso allungato per un giro a discrezione del pilota per dare una mossa alla classifica. Si comincia!
Alle 8.45 le tribune sono tutte esaurite e già c'è chi sta in piedi; lo spettacolo comincia lì, con i tifosi nordici arrivati da tanto lontano con casse intere di birra ad aumentare la loro allegria. Il tracciato misto tra asfalto e terra (un pò più di sterrato non avrebbe guastato), si snoda prevalentemente tra il rettilineo del Franciacorta (in senso contrario) per la partenza e l'ultima sezione della pista, utilizzando vie di fuga e bretelle per i tratti in terra, i salti, la ghiaia. Il programma della giornata è incalzante: la disposizione delle varie batterie e le categorie di contorno hanno fatto sì che non ci si è potuti alzare mai dal seggiolino dalle 9 alle 16, tranne mezz'oretta di drifting ad ora di pranzo (anche questo ai massimi livelli con il campione britannico e la sua spalla).
Si alternano le batterie di varie categorie. Le Super1600 aspirate, le RX Lites (prototipi leggeri monomarca sotto le mentite spoglie di plastica di Ford Fiesta), l'Europeo Rallycross con le stesse auto della serie maggiore. Le bestie sono prevalentemente delle segmento B: Ford Fiesta, Peugeot 208, Renault Clio, Citroen DS3, Volkswagen Polo, Audi S1, Skoda Fabia. Non mancano outsider svedesi come Volvo C30 e Saab 93. Ad ora di pranzo, due divertentissime gare con dei "cross kart" con motori da moto a darsi battaglia a dieci alla volta.
Tra sportellate, rotture improvvise, sorpassi di strategia e incidenti, scorrono gare una più spettacolare dell'altra (si parte quattro o cinque alla volta) per decretare i finalisti delle varie categorie. Nella categoria Supercar, la maggiore, impressionano Villeneuve, Kristoffersson, le due Peugeot di Hansen e Timerzyanov e il nostro Gigi Galli, che da guest star arriva in semifinale! Dopo aver salutato il titolo europeo di Robin Larsson, per il quale Franciacorta era l'ultimo atto, ci si concentra sulla finalissima a sei della Supercar. Petter Solberg deve tenere a distanza Heikkinen e Nittis per laurearsi campione con due tappe d'anticipo. Quattro giri.
Al via subito l'imbuto della prima esse su sterrato dopo il primo salto; conducono le due Peugeot 208 T16 WRX di Hansen e Timerzyanov, seguiti da Solberg su DS3, Goransson su Fiesta e Kristoffersson con Bakkerud che dovranno ritirarsi nelle prime fasi. All'ultima curva del primo giro il colpo di scena, Solberg prova la staccata su Timerzyanov; il russo spiattella l'anteriore sinistra e finirà la gara ultimo trascinando l'auto su tre ruote e un cerchione. A Solberg si rompono le sospensioni posteriori e viene superato da Goransson, che finirà secondo dietro Timmy Hansen, alla prima vittoria con la Peugeot. Solberg termina eroicamente terzo con la sua DS3 "seduta" sulle ruote posteriori; il minimo indispensabile per laurearsi campione del mondo! "Hollywood" è il primo iridato mondiale della disciplina in assoluto e riesce pure nell'impresa, dopo il titolo mondiale rally con la Subaru del 2003, di vincere due mondiali FIA in due discipline diverse.
Una giornata spettacolare, condita da una finale passeggiata nel paddock col podio dei piloti a contatto con il pubblico, nel vero spirito che questo campionato si propone. Spero vivamente che il mondiale RX torni in Italia anche l'anno prossimo, perchè ci si è divertiti tutti e ci si è goduti una grande giornata di sport; abbonderei di tribune piuttosto, qualche centinaio di persone dopo aver pagato un biglietto da 40€ si è dovuto accomodare a terra. E abbonderei pure di zone sterrate sul tracciato. Per il resto, è stata una bella scoperta! Potrete seguire le ultime due gare del mondiale su Italia2 o in diretta streaming, inoltre YouTube straripa di video di gare (anche degli X-Games) tutte da gustare!
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