Contrariamente a quanto molti si aspettano, non è la FF il primo modello di Ferrari ad aver implementato la trazione integrale.
Il primo modello della casa del cavallino rampante dotato di questo tipo di ripartizione della potenza è un prototipo risalente al 1987.
In quel periodo a Maranello nasceva la mitica Ferrari F40, il sogno per eccellenza di qualsiasi appassionato di automobili, e si guardava al futuro cercando di implementare nuove soluzioni mai viste prima a Maranello.
La trazione integrale era una di queste.
Storicamente a Maranello c'è un forte legame con determinate soluzioni tecniche che hanno decretato il successo della casa del cavallino rampante, come ad esempio il motore a 12 cilindri disposti a V o l'utilizzo della trazione posteriore, vista la verve sportiva dei modelli Ferrari.
Nonostante tutto, si è sempre guardato a soluzioni tecnologiche che potessero collocare i propri veicoli sempre al top della categoria. Una di queste soluzioni inedite studiate dagli ingegneri Ferrari è proprio, come detto qualche riga prima, la trazione integrale.
Nel giugno del 1987, quindi, vede la luce il primo dei due prototipi dotati di questo tipo di trazione (il secondo vedrà la luce nel settembre 1988).
Il suo nome è Ferrari 408 4RM.
Il 408 sta ad indicare la cubatura ed il numero dei cilindri del motore, un V8 da 4.0 litri (3999, 66 cm3) dotato di quattro valvole per cilindro comandate da un doppio albero a camme in testa.
La potenza veniva scaricata alle quattro ruote tramite un sistema ripartitore che utilizzava un giunto idraulico, in luogo del piu' utilizzato giunto viscoso (o giunto Ferguson, che dir si voglia). Una soluzione totalmente inedita, che verrà ripresa (seppur in parte) a distanza di oltre 20 anni nella progettazione della Ferrari FF.
Il 4RM nella sigla quindi sta ad indicare 4 Ruote Motrici.
Come tanti altri prototipi della casa del cavallino rampante, anche questo era un autentico laboratorio tecnologico a quattro ruote in quanto, oltre alla sperimentazione della trazione integrale, venne confrontata, grazie ad un altro prototipo di 4RM, la differenza tra due tipi di telai e due processi produttivi.
Il primo dei due telai (col numero 70183) era in tubi di acciaio inossidabile saldato e venne sviluppato sotto la direzione di Mauro Forghieri.
Il secondo dei due telai (col numero 78610), invece, era in tubi di alluminio ed acciaio inossidabile incollati. Questa tipologia di telaio non venne sviluppata sotto la direzione di Mauro Forghieri, perchè lo stesso Forghieri lasciò Maranello prima dello sviluppo di questo secondo subprogetto.
Ad oggi solo uno dei due prototipi (il secondo) è visibile nel museo Ferrari a Maranello.
(Le immagini sono prese dal sito ufficiale Ferrari)
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