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JGTC Classics: Nissan Skyline GT-R

Per il consueto appuntamento settimanale con i classici del JGTC, oggi parlerò di uno dei modelli che, nel complesso, è uno dei più vincenti di tutta la storia del JGTC: la Nissan Skyline GT-R nelle sue tre versioni, R32, R33 e R34. 
Sviluppata dalla divisione sportiva della Nissan, la Skyline GT-R in configurazione JGTC aveva negli anni della sua partecipazione alle gare il soprannome di "Godzilla", per come era capace di "divorare" i suoi avversari.



Nel primo anno del JGTC (1994), Nissan fa il botto vincendo il campionato con la Skyline GT-R R32 del team Calsonic Hoshino Racing guidata da Masahiko Kageyama. Nel 1995 Kageyama si ripete con la nuovissima Nissan Skyline GT-R R33 sempre coi colori del team Calsonic Hoshino Racing. Per rivedere Nissan primeggiare nel JGTC bisognerà aspettare ben 3 anni, quando nel 1998 sarà un'altra Skyline GT-R R33 a vincere il campionato, ma con i colori del team Pennzoil, grazie all'equipaggio Masami Kageyama-Erik Comas. 
Dopo le stagioni 1996 e 1997 senza vittorie finali, si torna a brindare alla vittoria finale in casa Nissan, nonostante la stagione sarà ricordata non per il ritorno alla vittoria di un modello prossimo al pensionamento (era stata annunciata per la stagione successiva la versione da gara basata sulla nuovissima R34), quanto per il tragico incidente del Fuji Speedway che mise a repentaglio la vita di Tetsuya Ota, coinvolto in un incidente tanto spettacolare quanto rischioso. 
Decisiva per le sorti del team Pennzoil fu la gara svolta a Sugo (la settima del campionato) in cui i 17 punti accumulati sui rivali più diretti (l'equipaggio Coronel-Nakajima del team Mobil#1 Nakajima Racing)
Pensionata la Nissan Skyline GT-R R33, Nissan appronta per la stagione successiva la versione basata sulla versione R34 della Skyline GT-R, uscita proprio nel 1998.




La versione da gara del 1998 riprende l'unità propulsiva degli anni precedenti, una rielaborazione del propulsore RB26DETT che equipaggiava i modelli di grande serie, portato da 2568 cm3 di cubatura a 2708 cm3 di cubatura. La potenza si attestava intorno ai 490 cavalli, come imposto da regolamento. La potenza era trasmessa alle ruote posteriori, a differenza della versione di serie, che erano equipaggiate con sospensioni indipendenti e gommate con delle gigantesche 330/40/R18. Un cambio sequenziale a 6 marce X-Trac aiutava a scaricare la potenza e la mostruosa coppia di 706 N/m proprio sulle ruote posteriori. A completare il tutto, freni autoventilanti su tutte e quattro le ruote. Il peso si attestava intorno ai 1200 kg.
Per il 1999, l'output di potenza scende a 454 cavalli, congiuntamente al peso dell'auto, che scende di circa 100 kg, fermando l'ago della bilancia a quota 1100 kg. Nonostante la potenza inferiore rispetto alla concorrenza, la Skyline vince di nuovo il campionato sempre con la vettura del team Pennzoil e sempre con lo stesso equipaggio dell'anno precedente. I punti conquistati furono ben 77, 4 in più rispetto al team Toyota Castrol TOM'S che gareggiava con la Supra.



 Nei successivi tre anni, Nissan tornerà a fare da runner-up per la vittoria al titolo finale, che finirà nelle mani di Honda (2000) e Toyota (2001 e 2002). Dopo questo intervallo di tempo, nel 2003 la Skyiline riconquista il gradino più alto del podio a fine campionato, grazie al team Xanavi Nismo, con equipaggio Michael Krumm-Satoshi Motoyama (due piloti di grande esperienza e palmares all'interno dell'universo delle corse giapponesi) che totalizzerà ben 86 punti, vincendo vincendo tre gare e terminando la stagione con 3 punti di distacco dal team Esso Toyota LeMans, campione in carica (equipaggio Iida-Wakisaka). 




Alla fine del 2003 Nissan decide di congedare la Skyline GT-R e di rimpiazzarla per la stagione successiva con la Nissan Fairlady Z Z33 (meglio conosciuta come 350Z in Italia).

GOODIES

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