La Bagheera, nome del progetto Matra 550, è un'auto francese prodotta negli anni '70 con l'unione di Matra e Simca per offrire una piccola supercar, innovativa e pratica grazie ai tre sedili anteriori affiancati, caratterizzata dai costi di gestione di un'utilitaria (e ci si trovava nella crisi petrolifera) .
Infatti molti componenti derivano dalla Simca 1100, compreso il motore posizionato centralmente.
Avendo solamente una manciata di cavalli (per la precisione 84) la Bagheera sfoggiava una carrozzeria in vetroresina "pulita" e aerodinamica (vantando un CX di 0,328) con una forma e un design inconfondibili e accattivanti, tanto da aggiudicarsi il premio "Auto Style 1974".
Il cruscotto fantascientifico per l'epoca |
Questa vettura ebbe successo anche grazie ad una meccanica semplice ma efficace.
Il motore trasversale-centrale, dotato di carburatore a doppio corpo Weber, fu portato ad una cilindrata di 1294 cc ed era in grado di erogare ben 84 cavalli a 6200 giri al minuto. La coppia invece si aggirava sui 110 Nm a 4000 giri/min.
Le sospensioni anteriori a quadrilatero furono prese tali quali dalla Simca 1100, mentre quelle posteriori furono sviluppate appositamente per il progetto Matra 550 e anch'esse erano a ruote indipendenti con barre di torsione trasversali in alluminio, grazie alle quali sono state eliminate le molle delle sospensioni.
L'auto non presenta problemi a fermarsi perché, nonostante il peso ridotto (a vuoto è di circa 950 kg), i freni sono a disco; mentre i cerchi da 13 pollici sono in lega leggera.
Utilizzando bacchette di acciaio, designer e ingegneri hanno potuto definire la forma della scocca attorno al pianale. |
Durante i soli 7 anni di produzione, la Bagheera vide un restyling ed alcune versioni speciali.
La seconda serie del 1977 portò miglioramenti estetici, come i paraurti maggiorati, che però penalizzarono l'aerodinamica (il CX aumentò fino a 3,35) e non comprendeva upgrade a livello di motore.
Questo era prerogativa dei modelli speciali: Courrèges, jubilè, S e X.
Bagheera 2° serie |
Motorizzata inizialmente come il modello base, la Courrèges venne dotata nel '75 del motore della Simca 1308 GT, un 1,442 litri che sviluppava 90 cavalli a 5800 giri/min e 125 Nm di coppia a 3000 giri.
Nel 1975 arrivò la versione S, mossa dallo stesso motore della Courrèges, ma al contrario di questa, era il primo modello ad offrire varie tinte metallizzate, cerchi in lega cromati, le feritoie nere sul cofano anteriore e, all'interno, vari optional come la radio, i vetri delle porte elettrici e il tessuto dei sedili in tweed.
Dopo tre anni debutta la Bagheera X, e l'uscente Courrèges le dona il motore.
Caratterizzata da qualche grafica su cofano e paraurti, viene aggiornata durante i tre anni in cui rimane in listino sopratutto nell'abitacolo: la radio è posizionata orizzontalmente e i sedili sono ridisegnati.
Un esemplare verde, che sembra appena uscito di fabbrica, lo vedo spesso ancora oggi ed è un piacere impagabile osservarlo e sapere che non lascerà mai la zona dove vivo.
Per l'anniversario della Simca i modelli della Casa acquisivano una versione bicolore chiamata Jubilè.
Vennero realizzati dei prototipi della Bagheera con carrozzeria bicolore, ma poi l'auto venne prodotta in 1279 esemplari senza la predefinita colorazione.
Infine, nel 1980, vengono prodotti solo 360 esemplari (nel 1974 invece ne furono venduti ben 11.266) con il 1,4 litri da 90 cavalli e la produzione cessa ad aprile.
In tutto sono quasi 50.000 le Bagheera prodotte in sette anni.
Il nome Bagheera è quello della pantera presente nella storia del "Libro della Giungla" di Kipling.
Un nome simpatico, ma allo stesso tempo accattivante come quelli delle De Tomaso Pantera e Mangusta.
Questo perché era un'auto all'avanguardia e dalle abilità nascoste, pronta a competere con le vetture dell'epoca, come Alfa Romeo GT 1300, Lancia Fulvia o Giulia GT, ponendosi sul mercato come una Miura abbordabile ed economica.
Certamente la sua sportività non era da ricercare nella pura velocità o accelerazione, ma nel piacere di guida e nella sorprendente tenuta di strada in curva grazie alla configurazione del telaio rigidissimo, delle sospensioni e dell'unità propulsiva collocata in modo geniale, che conferiva all'auto una distribuzione dei pesi ottimale. Inoltre, la Bagheera era piuttosto parca nei consumi tanto da rivaleggiare con la Volkswagen Golf grazie al basso CX aerodinamico.
La Matra-Simca Bagheera univa il design di vetture prestigiose ad una meccanica di vasta ed economica produzione ponendo al centro dell'attenzione il confort a disposizione di conducente e gli eventuali due passeggeri.
Un'auto che merita di essere ricordata e... guidata almeno una volta nella vita!
La storia di questa piccola sportiva francese non finisce qui! Aspettatevi prossimamente un articolo sul progetto M560, la Bagheera ad 8 cilindri!