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Una Mazda MX-5 molto speciale: 20B PP powered Mazda MX-5


In questi giorni si rincorrono le voci su un possibile ritorno del motore Wankel nella gamma di Mazda. Si vocifera anche che la base di partenza sarà la stessa della futura MX-5. Quindi tutti felici e contenti e aspettiamo il prossimo anno per avere notizie definitive.
Però (c'è sempre un però) come sarebbe un modello su base MX-5 con un motore rotativo?

Questa è una delle fantasie che ha sempre solleticato la curiosità dei possessori della spider giapponese ed era destinata a rimanere nello status di fantasticheria.
Almeno fino all'agosto del 2006.

In questa data iniziano i lavori per creare una MX-5 da pista equipaggiata con l'unità a due rotori Renesis 13B presa da una Mazda RX-8 MSP, capace di ben 250 cavalli senza l'ausilio della sovralimentazione. A questo propulsore viene associata la trasmissione a 6 marce della stesso modello e differenziale autobloccante al posteriore sempre della RX-8 La base di partenza per questo modello speciale è una Mazda MX-5 JDM Spec del 2005 incidentata, con l'anteriore danneggiato. Si provvede quindi alla sostituzone dell'anteriore e si procede a una serie di modifiche atte a rendere questa MX-5 un'autentica auto da pista, capace di dire la sua anche contro avversarie più blasonate. 


 Quindi vengono installati coilover Tein, un compressore volumetrico Eaton di Blitz, una centralina Motec M800 riprogrammabile tramite software da pc, una barra duomi all'anteriore. Più in seguito verrà installata anche una gabbia antiribaltamento, una strumentazione rivista in funzione dei parametri d'uso del motore Wankel, dei cerchi Enkei RPF1da 18"e una rollcage in tubi di acciaio.


La fase di messa a punto della Rotary Supercharged MX-5 procede fino al 2013, anno in cui si decide di compiere il cosiddetto "salto" e rendere questa MX-5 un'auto degna di un livello ancora più superiore rispetto a quella delle intenzioni precedenti. Quindi si ricomincia (quasi) da zero per  progettare un mostro mangiatore di cordoli.

Tutto nasce dalla mente di Danny Irvine, un ingegnere australiano, che decide di portare a un livello superiore l'esperienza di guida di una Mazda MX-5 trapiantando il motore che ormai è diventato il tratto distintivo di Mazda: il motore rotativo. Tale tipologia di unità propulsiva nacque nel 1957 da un'idea dell'ingegnere tedesco Felix Wankel. La prima vettura ad essere equipaggiata con un motore con questa tecnologia fu la NSU Spider costruita a partire dal 1963. Nel 1967 Mazda inizia la sua storia col motore rotativo che la porterà anche alla vittoria di una 24 Ore di Le Mans con la Mazda 787B. Da questa vittoria, inizia un decennio che porterà il motore rotativo alla sua massima evoluzione, grazie ai modelli Cosmo ed RX-7, in cui viene associata una coppia di turbocompressori al motore rotativo. Dopo la Mazda RX-7, si entra nel nuovo millennio con la Mazda RX-8, che doveva essere un'evoluzione della Mazda RX-7, solo che aveva un piccolo difetto: il motore non era sovralimentato. 


Chiusa questa piccola (ma doverosa) parentesi sul motore Wankel, torniamo al nostro discorso.


L'unità propulsiva di questo mezzo è il trirotore 20B Peripherally Ported da 1962 cm3 (654x3 cm3). Prima di questo particolare prototipo da pista, ci sono stati pochi modelli equipaggiati con un propulsore Wankel trirotore. Una è la Mazda Eunos Cosmo (che è l'unico modello equipaggiato con un motore del genere ad aver avuto grandi volumi di produzione) , le altre due sono state prodotte da RE-Amemiya, leggendario preparatore di veicoli Mazda. 


I due modelli sono rispettivamente una Lotus Europa equipaggiata con questa unità, e l'altro modello è una RX-7 equipaggiata con un'unità da 450 cavalli circa. A livello di trasmissione, sono stati usati sempre il cambio a 6 marce della Mazda RX-8 MSP e un differenziale autobloccante della Mazda RX-8. A livello di ciclistica e meccanica del telaio, questa speciale MX-5 è stata equipaggiata con un assetto Ohlins specifico, dischi maggiorati da pista, pinza freno a 4 pistoncini Brembo e cerchi Enkei RPF1 neri da 18 pollici gommati Toyo Proxes R888 265/35/R18 all'anteriore e 295/30/R18.



La cura del dettaglio è maniacale: basti vedere il collettore di aspirazione progettato interamente da Irvine e sagomato secondo la tecnica al laser, o la roll-cage i cui tubi sono stati tagliati secondo questa tecnica.
 


A livello di elettronica di gestione, c'è una centralina Motec M800 che pensa a gestire l'esuberanza di questo motore. La potenza prevista è di 450 cavalli con l'alimentazione a etanolo E85, proprio come la special di RE-Amemiya. Anche a livello di aerodinamica ci sono degli elementi necessari per non far prendere il volo a questo bolide da pista come l'enorme splitter posteriore, il fondo piatto e la grandissima ala, in pieno stile Pikes Peak, al posteriore. 


 
Attualmente il progetto è ancora in fase di terminazione, ma si spera presto di vedere questa special in pista che fa mangiare la polvere a mostri ben più blasonati!
Porsche GT3 RS e Ferrari 458 siete avvisate!

Se siete interessati a seguire il progetto:
Pagina ufficiale MX-5 20B PP
Discussione su MX-5 Car Talk

GOODIES

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