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Multipla Hybrid Power, l'ibrida della Fiat

Uno degli aspetti sui quali Fiat è maggiormente criticata è il non aver accettato la sfida dell'elettrico, dovendosi affidare a tecnologie esterne almeno per il futuro prossimo. 500E e poco altro. Ma è proprio vero che a Torino non ci abbiano mai provato?


Multipla Hybrid Power. Al Salone di Ginevra del 2000 fu presentata al pubblico la versione ibrida (e pure range extended) della vettura più chiaccherata degli ultimi vent'anni. E mentre leggerete, capirete quanto questa suoni come un'occasione persa per Fiat, soprattutto per tecnologie e modalità che alcune case automobilistiche scopritanno solo in seguito. Questo quindici anni fa, quando la Prius si affacciava al mercato mondiale.

Al motore a benzina da 1600 cc e 103 cavalli (144 Nm) è affiancato uno elettrico da 30 Kw e 130 Nm. Sotto il pianale, il pacco batterie da 280 kg (non male per l'epoca) è composto da 15 unità al Ni-Mh. In 10 ore, tramite la rete domestica, la carica completa.


Fuori era la solita Multipla, originale o semplicemente brutta che la si voglia definire. Non certo l'auto con il coefficente di penetrazione più basso, ma la sfida era di implementare questa tecnologia su un'auto di produzione e la sei posti era la più spaziosa a listino (con l'Ulysse). Dentro, il sedile anteriore centrale è stato sostituito da un mobiletto contenente l'elettronica supplementare e sormontato da una grossa manopola per selezionare la modalità di guida. Al guidatore, coadiuvato da un display con livello di carica e quant'altro, rimane solo di azionare il cambio robotizzato Selespeed in marcia avanti o indietro e scegliere la modalità desiderata.



"E": elettrica; si possono percorrere 80 km nel silenzio con velocità massima di 80 km/h.
"H": ibrida; i due motori lavorano insieme, l'elettrico interviene in partenza (da solo) e poi aiuta quello termico in accelerazione e ripresa per abbattere i consumi, ricaricando le batterie in decelerazione e frenata.
"ER": range extender; quando la carica delle batterie è inferiore al 70%, si può decidere di azionare il motore a benzina a regime costante per ricaricarle, con il motore elettrico che muove l'auto. Fino a 65 km/h l'energia ricaricata è superiore a quella richiesta.


Le Multipla HP, corredate da sensori, avrebbero dovuto essere una decina, affidate al progetto ATENA del comune di Napoli, ed in grado di comunicare con una centrale che ne avrebbe valutato l'impatto ambientale. Oggi, si parla di due esemplari recuperati in una demolizione, i quali componenti sono stati "salvati" in un esemplare solo. Un vero peccato che si sia abbandonata questa strada. Quindici anni fa la Fiat aveva compiuto il primo passo con un'ibrida sia plug-in che range extended (come BMW i8, Opel Ampera, Audi A3 e-tron) ma non ne fece altri.

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