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Because racecar: Vink Motorsport M3 E36

Ci sono diversi tipi di intendere il concetto di auto da corsa e di conseguenza ci sono diversi punti di vista in merito alle tipologie di modifiche da applicare su un'auto per renderla competitiva tra i cordoli.


C'è chi ritiene necessario utilizzare soluzioni aerodinamiche senza compromessi, c'è chi ritiene necessario portare il propulsore di una vettura a livelli di potenza e di coppia pazzeschi e c'è chi decide di applicare modifiche meno estreme alla vettura, poichè la base di partenza è già ottima e quindi non necessita di interventi radicali per aumentare in maniera significativa le prestazioni.
Ton Vink e la sua factory, la Vink Motorsport, agiscono esattamente in questa direzione.



Si può dire che la Vink Motorsport è una delle migliori factory d'Olanda (e molto probabilmente anche d'Europa) per quanto riguarda l'ambito delle modifiche da gara di due dei modelli sportivi più famosi di BMW: la M3 E30 e la M3 E36.
Il lavoro di questa factory si specializza in maniera particolare sulle modifiche di questi due modelli secondo le specifiche del Gruppo A turismo e secondo le specifiche del DTM dei periodi in cui queste vetture gareggiavano e conquistavano molte vittorie.


L'attività di questa factory, però, non si restringe solo a questo tipo di lavori (peraltro molto specialistici), ma si estende anche al restauro delle vetture da gara che hanno effettivamente corso nei vari campionati.
Inoltre la Vink Motorsport si occupa anche della progettazione, sviluppo e costruzione di parti ad alte prestazioni per i propri veicoli.
Oggi parleremo di una delle vere e proprie opere d'arte di questa factory: una M3 E36 da pista che presenta molte soluzioni tecniche interessanti.
La base di partenza è, appunto, una BMW M3 E36 sulla quale è stata effettuata un'operazione di alleggerimento peso radicale: via la tappezzeria, via i sedili in pelle, via la ruota di scorta, via i pannelli delle porte, via tutto.
Nell'abitacolo nudo è stata quindi implementata una gabbia antiribaltamento che aumenta la rigidità torsionale della scocca e soprattutto aumenta la sicurezza dell'abitacolo nel caso di eventuali (ma ovviamente si spera che non accadano mai) incidenti che comportino il ribaltamento della vettura.


Che questa fosse un'auto senza compromessi votata alla pista lo si nota proprio dall'abitacolo, rigorosamente spoglio per contenere al minimo il peso.
Inoltre sono state adottate soluzioni rigorosamente derivate dalle corse come l'utilizzo dei finestrini in lexan e la sostituzione del cofano e del cofano posteriore con dei nuovi in fibra di vetro.
Le uniche dotazioni di quest'abitacolo a dir poco minimale sono il sedile a guscio del pilota, la plancia con la nuova strumentazione rigorosamente da gara dotata di contagiri con fondoscala a 10.000 giri minuto e vari strumenti che permettono di tenere sott'occhio i vari parametri vitali della vettura, le leve del cambio a 6 marce manuale dotato di shortshifter e del freno a mano idraulico e la fantastica pedaliera da gara della ABP che è pura pornografia per gli appassionati.





Il propulsore non ha subito modifiche di tipo radicale: infatti il BMW S50B30 da 3.0 litri è rimasto praticamente invariato: le uniche modifiche sono state alla coppa dell'olio, sostituita da una maggiorata che permette un miglior raffreddamento degli organi del motore, e al filtro dell'aria, sostituito da uno dalle specifiche spiccatamente sportive dotato di plenum in fibra di carbonio derivato direttamente dalle corse.


Per far giungere la quantità d'aria ottimale al motore è stata ricavata una presa d'aria a due entrate dal faro anteriore sinistro.

Il vero upgrade è stato effettuato nel comparto sospensioni, ruote e freni.
L'assetto originale di questa M3 è stato praticamente rimpiazzato con un kit sospensioni della Intrax installato rigorosamente su uniball e dotato di barre antitorsione della Eibach.


La particolare configurazione di questo assetto, unita alla complessiva leggerezza della vettura, rende questa M3 un mezzo particolarmente affilato tra i cordoli, capace di raggiungere velocità pazzesche in pista.
L'obiettivo di far frenare la Vink M3 in maniera sicura e decisa è affidato ad un impianto AP dotato di dischi baffati carboceramici da 330mm di diametro con pinza monoblocco all'anteriore e dalla coppia di dischi originali al posteriore azionati dal freno a mano idraulico.



La M3 così settata calza delle Toyo Proxes R888 su cerchi da 18 pollici in magnesio.


Per completare la dotazione degna di una vettura da DTM, la Vink Motorsport ha installato un apposito spoiler posteriore, delle minigonne che ottimizzano il rendimento aerodinamico della M3 alle alte velocità e le clip per evitare che il cofano si stacchi alle alte velocità.



La Vink Motorsport M3 E36 è la dimostrazione di come spesso non sia necessario modificare in maniera estrema e radicale una vettura per renderla efficace in pista e dotata di quel quid che la fa essere irresistibile agli occhi degli appassionati.



Potete seguire gli sviluppi degli altri progetti di questa factory ai seguenti link:

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