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Una Mitsubishi Eclipse all'ennesima potenza

Nel mondo delle auto ci sono delle convinzioni che difficilmente vengono scalzate dalla mente degli appassionati.
Una delle convinzioni più radicate nella mente degli appassionati è quella legata alla scarsa competitività in ambito sportivo delle auto a trazione anteriore.
Ho avuto modo di smentire questo luogo comune parlando di auto da Time Attack a trazione anteriore capaci di fare grandi cose tra i cordoli, come ad esempio la R-Colt o la Civic EK di Neil Wrenn, ma l'auto di cui leggerete è forse uno degli esempi più eloquenti relativi alla competitività in pista delle auto a trazione anteriore.
Il dato che spesso serve solo per riempirsi la bocca, ossia quello della potenza erogata dal propulsore, è utile per capire come questo mostro derivato dalla Mitsubishi Eclipse GS-T del 1997 sia davvero un killer di luoghi comuni automobilistici.



Il propulsore "ibrido" (nel senso che è costruito utilizzando componenti di due o più propulsori diversi) Mitsubishi 4G63/4G64 con monoblocco forgiato è capace di scaricare sulle ruote anteriori la folle potenza di SEICENTONOVANTA cavalli.
Per arrivare a questa folle potenza, il potente motore è stato dotato di uno stroker kit che ha portato la cubatura a 2.4 litri ed è stato oggetto delle cure "rinvigorenti" della GT Auto, della TEM Machine e della Magnus Motorsports.



Quest'ultima factory ha fornito un kit di lubrificazione a carter secco appositamente costruito per questo speciale propulsore, che porta ad avere grandi vantaggi dovuti ad una maggiore compattezza del propulsore ed al mancato spostamento laterale dell'olio in curva.
Il vero protagonista del raggiungimento di questo valore incredibile di potenza è la turbina: per questa Eclipse è stata utilizzata una turbina Precision corredata di valvola wastegate Turbosmart Hypersmart 45.
Ovviamente il rendimento del propulsore così configurato è stato ottimizzato grazie all'utilizzo di iniettori di benzina dalla portata di ben 2100cc (una portata a dir poco mostruosa) che praticamente gettano (vista la portata incredibile) nella camera di combustione la benzina che viene mandata agli iniettori da ben 3 pompe Bosch 044.
La pressione della benzina è quindi regolata da un apposito strumento sviluppato dalla Turbosmart, i cui valori sono tenuti sotto controllo dal pilota in tempo reale grazie ad una strumentazione dedicata presente a bordo sviluppata dalla Haltech, che è un'istituzione in materia di componenti elettroniche per auto ad alte prestazioni.
La stessa Haltech ha fornito alla GT auto l'unità di controllo e gestione del motore appositamente progettata per questo particolare propulsore dalle caratteristiche così spinte, unitamente al sistema di acquisizione dati sviluppato in tandem con Racepak.


Grazie a queste dotazioni, il pilota tiene costantemente sotto controllo l'automobile in ogni suo singolo parametro, cosa utilissima in ambito agonistico.
Come detto, la potenza viene scaricata alle ruote anteriori. 
Il difficile compito è affidato ad un cambio ad innesti frontali della TMZ/PAR, con denti rinforzati per sostenere le elevatissime sollecitazioni in gioco.




Pertanto è stata installata anche una frizione rinforzata bidisco da competizione.
Ovviamente è stato montato anche un differenziale a slittamento limitato a 1,5 vie che riduce il caratteristico sottosterzo tipico delle auto a trazione e motore anteriori dall'elevata cavalleria.
Il comportamento dinamico di un'auto, però, non dipende esclusivamente dai fattori spiegati sopra, ma è anche strettamente collegato al comparto delle sospensioni.
Per ottimizzare questo comparto, sono state installate delle sospensioni dotate di molle Hypercoil/Swift montate su ammortizzatore KW appositamente modificato dalla Robispec, che si è occupata anche del cambio di geometria delle sospensioni posteriori (in collaborazione con Andrew Brilliant), passando dal ponte torcente posteriore alle sospensioni indipendenti. 



Se le sospensioni sono di alto livello, non è da meno l'impianto frenante composto da pinze monoblocco della Alcon e dischi freno della Performance Friction, ai quali sono assicurati i fantastici cerchi CCW SP16R dalla misura di 18x11.5.
Questi cerchi calzano a loro volta dei pneumatici Hankook Ventus TD di dimensione variabile tra 295/30/ZR18 e 315/30/ZR18 a seconda delle competizioni.


Un'auto da Time Attack, però, non è solamente composta da un grande motore ed un grande compartimento sospensioni-freni-ruote, ma è dotata di un'aerodinamica a dir poco pazzesca.
Nemmeno questa Eclipse si sottrae a questa regola e, grazie ad Andrew Brilliant, è dotata di un kit aerodinamico a dir poco mostruoso, capace di creare downforce anche alla sola vista della vettura.
Su tutti spicca il poderoso spoiler posteriore regolabile in fibra di carbonio sviluppato tramite calcoli di fluidodinamica computazionale, basato su specifiche della categoria GT2.




Ovviamente questa Eclipse non è composta esclusivamente dallo spoiler posteriore, ma anche dall'incredibile estrattore d'aria posteriore che sembra capace di risucchiare tutto ciò che trova attorno a sè, come una specie di buco nero in miniatura.
La vettura così settata è capace di girare a velocità assurde in pista, tanto da essere risultata la vincitrice per due anni di fila (2009 e 2010) nella Super Lap Battle Limited FF champions ed inoltre detiene i record di pista nelle categorie riservate alle auto a trazione anteriore nei seguenti circuiti:
M-FWD/Limted FF Buttonwillow Raceway, S-FWD Spring Mountain Motorsports Park, S-FWD Willow Springs International Raceway.




Dal 2013, inoltre, questa Eclipse gareggia anche al WTAC con l'obiettivo di risultare la vettura a trazione anteriore più veloce in assoluto.
Finora non è mai successo, poichè ha avuto da battagliare con avversari davvero ostici, come la BYP Integra da oltre 500 cavalli, dotati di una minor potenza ma con un peso minore di alcune centinaia di chilogrammi rispetto alla Eclipse.
In ogni caso i mezzi per vincere ci sono, viste le grandi prestazioni di cui è capace quest'auto.
Al WTAC 2015 vedremo di cosa sarà capace questa Eclipse all'ennesima potenza.

Per seguire ulteriori aggiornamenti su questo mostro da Time Attack, potete farlo tramite la pagina Facebook Time Attack Eclipse

Un ringraziamento speciale va ad Andrew Brilliant.

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