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La IperSupra dei fratelli Jones

Il titolo di questo articolo doveva essere in realtà "LaSupra", ma alla fine per evitare confusioni con la già esistente "LaSupra" ho deciso di utilizzare il titolo che leggete.
Il motivo è semplice: la Toyota Supra di quest'articolo è qualcosa di incredibile, che difficilmente può essere descritta cercando di trattenere qualsiasi forma di entusiasmo.


E come si fa a trattenere l'entusiasmo nel parlare di una Supra da 850 cavalli senza controlli di trazione di alcun tipo?
Avete capito bene, su questa Supra non c'è ESP, ESC, TCS e altri dispositivi con sigle assurde che non sto qui a dire perchè al solo elencarle mi guadagnerei un biglietto di sola andata per il Cottolengo più vicino a casa.
O meglio, questi controlli ci sono, ma non sono gestiti da una unità di calcolo. 
Ci pensa il piede destro a tenere questa Supra in pista a velocità stratosferiche.
Per arrivare a questa potenza a dir poco incredibile, il propulsore originale 2JZ-GTE è stato lavorato da Phil Jones, che ha sostituito praticamente ogni singolo componente presente all'interno del motore con altri pezzi dalle caratteristiche spiccatamente corsaiole.


Il motore, in questa configurazione, ha la linea rossa alla folle quota di 9000 giri/minuto! Roba da propulsori aspirati molto, ma molto spinti (e qui fischiano le orecchie ai VTEC di casa Honda)!
A completare il tutto ci pensa una turbina gigantesca da 74mm che contribuisce a produrre l'incredibile potenza di OTTOCENTOCINQUANTA cavalli scaricati interamente sulle ruote posteriori.



Scaricare una potenza così grande su un solo assale è molto problematico, ma grazie al differenziale posteriore a slittamento limitato OS Giken costruito appositamente per vetture ad alta potenza da Time Attack e al cambio originale opportunamente rinforzato, questa Supra all'ennesima potenza non ha problemi rilevanti nello scaricare la potenza.


A scaricare opportunamente la potenza a terra ci pensano anche le gigantesche gomme posteriori da ben 335mm di larghezza che garantiscono grip e trazione a volontà.
L'intercooler dedicato è una vera e propria opera d'arte: è di derivazione GT2 il cui raffreddamento è affidato ad una soluzione di acqua e metanolo della Aquamist.


Per quanto riguarda il telaio, invece, l'auto ha subito un ribassamento di ben 100mm grazie alla risaldatura della sezione posteriore e grazie all'adozione di hub dedicati.
Inoltre le sospensioni sono state dotate di supporti dalla maggiore resistenza ed i bracci superiori delle sospensioni sono stati sostituiti da dei bracci in lega leggera della Marks Engineering.
Per frenare la velocissima Supra è stato installato un impianto frenante ad altissime prestazioni dotato di dischi baffati all'anteriore e al posteriore e di pinze monoblocco a 6 pistoncini.



I discorsi sull'essenzialità dell'aerodinamica in un'auto da Time Attack ormai sono ripetitivi e scontati, ma a riprova di ciò basti vedere l'importante lavoro svolto su questa Supra: l'auto è stata dotata di un fondo piatto, di splitter frontale posizionato a 175mm di distanza rispetto alla posizione dell'originale.


Il posteriore si compone dell'incredibile diffusore inclinato di 13 gradi e del gigantesco spoiler posteriore costruito da Simon McBeal che genera downforce anche alla sola vista.


Nonostante queste importanti appendici aerodinamiche e l'importante operazione di riduzione peso, questa Supra mantiene ancora l'omologazione per l'utilizzo stradale.


Qui in Italia un'auto del genere non uscirebbe nemmeno dal garage senza essere fermata dalle FdO.
Questa Supra, invece, gareggia nella categoria Clubsport della competizione di Time Attack per eccellenza (il WTAC) ed è pure omologata per utilizzo stradale.
Signori, questa è la IperSupra dei fratelli Jones.

Potete seguire gli aggiornamenti in gara di questa fantastica vettura sulla pagina Facebook del progetto: Time Attack Supra

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