Notizie

Sta nascendo qualcosa di speciale: scopriamo insieme il progetto Cyber MB

Nel corso della nostra vita coltiviamo passioni che portiamo con noi sin dalla tenera età, poi man mano che si cresce si aggiungono altre passioni e così via.
Adesso ipotizziamo che una passione che coltiviamo da tantissimo tempo sia complementare con un'altra passione subentrata dopo qualche anno.
Ipotizziamo anche che vogliamo creare qualcosa che sia la sintesi di queste due passioni e che sia ispirata a qualcosa di incredibile, oltre ogni concezione che faccia capo ad una delle due passioni.
Cosa potrà nascere da tutte queste ipotesi? 
E' quello che scopriremo in questo articolo sulla Cyber MB che contiene molto del vissuto di James Bendell che è colui che ha dato vita a questo progetto tanto interessante quanto folle.


James ha il pallino delle Kei Car (le minuscole auto giapponesi dotate di motore da 660 cm3 con potenza massima di 64 cavalli che godono di particolari agevolazioni su strada) ed in particolare della Suzuki Mighty Boy, una sorta di pick-up dalle proporzioni tipiche della Kei Car in vendita dal 1983 al 1988.
Questo piccolo e simpatico mezzo aveva sotto il cofano il propulsore Suzuki F5A aspirato monoalbero dalla potenza di 31 cavalli.
Il piccolo propulsore tricilindrico da 543 cm3 non garantiva prestazioni stratosferiche ed era abbinato ad un cambio manuale a 4 marce.
Inoltre anche il comparto legato alle ruote, sospensioni e freni era commisurato alla potenza del motore: infatti la Mighty Boy era dotata di un impianto frenante con disco e pinza a due pistoncini all'anteriore e freno a tamburo al posteriore che fermava in spazi non proprio ridotti le ruote da 12 pollici montate su gomme da 145/70/12. Le sospensioni, invece, erano delle McPherson al frontale e ponte rigido al posteriore.
Sulla Mighty Boy non c'era aria condizionata, controlli elettronici, ABS, servosterzo e tutto ciò che vorremmo su una vettura da utilizzare tutti i giorni.
Queste mancanze venivano compensate, però, dal peso piuma di circa 550 kg.
In sintesi la Mighty Boy era tutto tranne un veicolo dalle velleità sportive.
E qui subentra la seconda passione di James: il Time Attack.


James è un appassionato di Time Attack ed ha seguito per molto tempo le vicende sportive della sua vettura da gara preferita, la Cyber Engineering Evo, una delle vere e proprie leggende della disciplina.
Da qui nasce la volontà di James di realizzare un tributo alla Cyber Evo: una versione da Time Attack della piccola Suzuki Mighty Boy ispirata alla velocissima e famosissima Lancer Evolution da Time Attack.
Il progetto di James è ambizioso e per questo incredibilmente avvincente ed interessante: installare il propulsore Suzuki F6A che era montato anche sulla Suzuki Cappuccino e sviluppare una struttura resistentissima e leggerissima allo stesso tempo capace di strizzare l'occhio alle "vere" auto da gara.
A detta di James, questo progetto sarà uno dei più estremi al mondo per quanto riguarda l'universo delle Kei Car e questa idea lo alletta in maniera particolare, anche perchè un progetto del genere non si è mai (o quasi) visto prima.


"In fin dei conti il mondo è pieno di Lancer Evo, Skyline GT-R o Nissan Silvia da pista", queste sono le parole che mi ha detto James durante la nostra chiacchierata e non posso fare a meno di apprezzare la sua volontà di creare qualcosa di veramente unico.
Il punto di partenza per questo progetto è stata il leggerissimo corpo vettura che è stato opportunamente rinforzato da una gabbia antiribaltamento costruita dalla Grunt Performance.
James sottolinea come la gabbia sia davvero solida e resistente anche alla sola vista e sottolinea come Liam della Grunt lavori con delle tolleranze davvero ridotte.



Per quanto riguarda la carrozzeria invece, James prospetterà un vastissimo impiego di materiali compositi sulla già leggerissima Mighty Boy.
Lo stesso James disegna e produce da solo tutte le componenti in fibra di carbonio e finora ha completato il tetto, la sezione posteriore, la portiera del lato passeggero ed il leggerissimo cofano, mentre altri componenti sono tutt'ora in fase di progettazione o in fase di modellazione.


L'utilizzo di materiali compositi sarà così vasto che le uniche cose della vettura finale che rimarranno in acciaio saranno il pavimento, il montante A e le paratie anteriori e posteriori.


E' quindi prevedibile che la vettura finale avrà un peso addirittura inferiore ai 550 kg della Mighty Boy originale.
Si preannuncia quindi un vero e proprio missile in dimensioni ridottissime che sarà lanciato a velocità a dir poco folli in pista grazie al Suzuki F6A che, come detto, equipaggiava la Suzuki Cappuccino.
Questo propulsore verrà modificato in maniera radicale dalla Fighter Engineering che porterà la potenza dagli originali 64 cavalli a valori quasi tripli: infatti James spera di riuscire a tirare fuori dal piccolo tricilindrico una potenza prossima ai 180 cavalli con mappa ad E85 e centralina dedicata MoTeC.
Questo piccolo propulsore riesce a tirare fuori potenze massime prossime ai 190-200 cavalli, come nel caso della Total Tune Works Cappuccino e quindi è molto indicato per una Kei Car molto pepata come la Cyber MB che è attualmente in fase di completamento.
Ovviamente per un motore simile saranno abbinati componenti di alto livello come le pinze monoblocco a 4 pistoncini all'anteriore, le pinze della Nissan Skyline GT-R R32 al posteriore ed un assetto sviluppato su apposite specifiche per questa vettura composto.
Ovviamente la Cyber MB non avrà le ruote originali che saranno sostituite da un treno di Rays Engineering Volk TE37V da 15 pollici montati su gomme da 195/50/15.


Per quanto riguarda la trasmissione, invece, James installerà la trasmissione a 5 marce della Suzuki Alto 4WD unitamente al differenziale posteriore della Suzuki Cappuccino.


Per quanto possa sembrare interessante questo setup della trasmissione, James ha dei dubbi sulla trasmissione della Alto 4WD che sarà oggetto di attenti studi prima dell'installazione sulla Cyber MB
Molti di voi penseranno che forse sarebbe meglio installare un propulsore motociclistico oppure dalla cubatura maggiore ma, a detta di James, ciò comporterebbe un ulteriore stravolgimento dello chassis che verrebbe opportunamente modificato per ospitare il propulsore dalle dimensioni diverse rispetto a quello tipico delle Kei Car.
Il motivo per cui James ha deciso di utilizzare il propulsore della Cappuccino è anche di tipo strettamente concettuale: la sua volontà di voler creare una Kei Car (in tutti i sensi) all'ennesima potenza lascia chiudere un occhio sul fatto che, utilizzando motori diversi, si potrebbero raggiungere potenze più elevate e quindi creare un bolide ancora più estremo.


Questo bolide non è un progetto fine a sè stesso, come magari potrebbe sembrare, ma è una continua e costante ricerca da parte di James nel campo della riduzione del peso come mezzo valido per incrementare le prestazioni di quello che sarà questo piccolo missile a quattro ruote.
Da un pensiero simile sono nate delle auto che sono diventate il metro di riferimento per moltissimi appassionati.
Le premesse per assistere ad un sono già ottime, nei prossimi articoli su questa vettura avremo modo di constatare i progressi effettuati da James e magari, in futuro, seguiremo quello che è il suo vero sogno, ossia quello di portare la Cyber MB ultimata al Tokyo Auto Salon e divertirsi al Fuji Speedway e a Tsukuba con le altre Kei Car.
Go for it James!
Gli aggiornamenti giornalieri li trovate qui: Cyber MB

Nessun commento:

Posta un commento

GOODIES

...

Throttle Addicted Designed by Templateism.com Copyright © 2014

Throttle Addicted, 2014. Immagini dei temi di Jason Morrow. Powered by Blogger.