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Old but very gold: Trial Tuning Spirit Skyline GT-R R32

Per quanto possano essere fantastiche alcune nuove creazioni dei tuner sparsi in giro per il mondo (come ad esempio la Total Car Produce Magic Humbul esposta al Tokyo Auto Salon), ci sono alcune creazioni meno recenti, meno conosciute, ma ugualmente fantastiche.
Una di queste auto è la Nissan Skyline GT-R R32 della Trial Tuning Spirit.



Il lavoro compiuto dalla piccola e semisconosciuta factory di Osaka è magistrale: quella che era una vettura sportiva ad alte prestazioni è stata modificata in maniera tale da diventare una vera e propria arma non convenzionale da pista.
Basta aprire il cofano per capire che il lavoro effettuato su questa Skyline GT-R del 1992 è di altissimo livello: il propulsore originale è stato sostituito dal propulsore Nismo RB26DETT N1, sviluppato dal reparto sportivo della casa giapponese per uso agonistico.
Il propulsore montato dalla factory giapponese sulla R32 si dota di una nuova guarnizione di testa in materiale metallico dallo spessore di 1,2 mm, di nuove molle valvole della Tomei e di due nuovi alberi a camme con camme riprofilate della stessa Tomei.


La coppa dell'olio originale è stata inoltre sostituita da una dalla capacità maggiorata ed anche la cinghia di distribuzione è stata sostituita da una a resistenza maggiore della Nismo.
Per quanto riguarda l'accensione e l'elettronica, la Trial Tuning Spirit ha provveduto con l'installazione di nuove candele della Nismo e di una centralina apposita sviluppata dalla Nismo per questa tipologia di propulsore.
Il tuning effettuato sul motore non si compone solo dell'installazione dei pezzi che avete letto sopra, ma comprende anche le numerose operazioni di lavorazione ai condotti di scarico e di aspirazione del RB26DETT N1 che contribuiscono ad ottimizzare le prestazioni del propulsore.
Per quanto riguarda uno degli aspetti cruciali legati alle modifiche da fare su una Nissan Skyline GT-R, che è quello legato alla sovralimentazione, la Trial Tuning Spirit ha agito in maniera tale da massimizzare le prestazioni del RB26DETT N1 senza dover necessariamente ricorrere all'adozione della singola turbina dalle grandi dimensioni, alla forgiatura del monoblocco, o a tante altre modifiche (come l'adozione di uno stroker kit) che si rendono necessarie una volta arrivati alla soglia dei 700 cavalli.


Le due turbine utilizzate per generare quantità di potenza elevatissime sono le Nismo R580, dotate di appositi collettori della Midori.
Le turbine sono collegate in uscita ad un apposito impianto della Mine's, collegato allo scarico bolt-on della Kakimoto.
Il compito di raffreddare le turbine è affidate all'intercooler frontale della ARC, dotato di condutture in silicone della Trust.
Il raffreddamento vero e proprio del motore, invece, è affidato ad uno speciale radiatore da gara della Tabata.
L'efficienza prestazionale di un motore passa non solo da una corretta serie di modifiche apportate a quest'ultimo tramite particolari operazioni di lavorazione o tramite l'installazione di pezzi ad alte prestazioni ,o da una attenta serie di modifiche all'impianto di raffreddamento, ma passa anche da un'attenta operazione di modifiche all'impianto di alimentazione.
Un motore capace di generare prestazioni elevatissime non renderà mai al massimo se la quantità di benzina ed aria che arriva ad esso non è ottimale.


Per contravvenire a questo problema che ridurrebbe di molto le prestazioni di questo prestante 6 cilindri in linea biturbo, la piccola factory giapponese ha installato una pompa di benzina ad alta pressione della Nismo e degli appositi iniettori dalla portata di 555cc.
La potenza erogata dal propulsore così modificato è prossima ai 550 cavalli, scaricata sulle quattro ruote dal cambio a cinque marce originale rinforzato, dotato di una frizione a doppio disco della OS Giken e dotato di una rapportatura più corta.
Per minimizzare i problemi di trazione dovuti al trasferimento di una così grande potenza, la Trial Tuning Spirit ha sostituito i differenziali originali con dei differenziali a 2 vie a slittamento limitato.
Per far rallentare questo vero e proprio missile a quattro ruote è stato installato un impianto composto da dischi baffati e pinza monoblocco Endless a 6 pistoncini all'anteriore e a 4 pistoncini al posteriore, su cui montano i cerchi Rays Volk TE37 gommati semislick.


Nulla è stato lasciato al caso dalla factory giapponese per creare una Skyline GT-R da pista, nemmeno l'aspetto legato all'assetto.
Qui la Trial Tuning Spirit ha compiuto un vero e proprio capolavoro, installando il kit regolabile Ohlins FlagR ed installando il set di bracci oscillanti da pista Nismo di derivazione agonistica.
Per quanto riguarda il comparto aerodinamico, invece, non ci sono modifiche radicali, ma giusto qualche accorgimento utile per aumentare l'efficienza aerodinamica in pista della vettura, come ad esempio il gigantesco alettone posteriore regolabile in fibra di carbonio o l'estrattore sportivo posteriore sempre in fibra di carbonio.


Anche gli interni sono stati rivisti in funzione dell'impiego agonistico, grazie all'adozione di una gabbia antiribaltamento e di un sedile a guscio per il pilota dotato di cintura Sabelt a 4 punti.


Inoltre sono ben 6 gli strumenti che permettono al pilota di tenere d'occhio tutti i parametri vitali della vettura.


Questa Skyline GT-R da pista non sarà brutale ed estrema come la Auto Gallery GT-R R32 da 890 cavalli, ma è comunque una delle migliori Skyline GT-R modificate mai viste.



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