Notizie

La Ferrari modificata che non ti aspetti: Art Sports 308 GTSi

Discutere di tuning applicato alle Ferrari è sempre una questione spinosa.
Ci sono i puristi che odiano categoricamente qualsiasi modifica sulla Rossa di Maranello e altri che apprezzano modifiche più o meno radicali sulle velocissime vetture che portano sul proprio cofano il Cavallino Rampante.
Devo essere sincero, le modifiche alle Ferrari non mi vanno proprio a genio, almeno se il discorso è strettamente legato all'estetica.
Se il discorso poi si sposta sulle prestazioni, lì si può ragionare, poichè tutto è migliorabile e nulla è perfetto.
Almeno secondo il mio punto di vista, che comunque può non essere condiviso da molti anche per quanto riguarda l'aspetto prestazionale.
Eppure c'è una Ferrari che forse metterebbe d'accordo tutti, puristi e "progressisti" (se mi passate il termine), oppure potrebbe sancire la frattura definitiva tra le due scuole di pensiero.
Bisogna andare dall'altra part del mondo, attraversare l'Oceano Atlantico e arrivare a Washington DC.
Qui si trova una Ferrari 308 GTSi (in origine) del 1980 che è stata modificata dal punto di vista estetico e prestazionale, capace di convogliare a sè lo stile di Ferrari Mondial, Ferrari 308 e soprattutto Ferrari 288 GTO.


A prima vista si rimane sicuramente disorientati da questo mix di stili che rende questa 308 GTSi molto diversa dall'originale e sicuramente più aggressiva, tanto che sembra che la vettura utilizzata da Tom Selleck in Magnum PI abbia fatto una cura a base di testosterone, film di Jean Claude Van Damme, tanta Red Bull e peperoncini Jalapeno.
Che non sia una 308 GTSi come tante altre lo si nota anche dal fatto che il proprietario entra ed esce dalla vettura scavalcando la portiera, un po' come facevano nel famoso telefilm "The Dukes of Hazzard". 
Questa Ferrari 308 GTSi, originariamente acquistata negli Stati Uniti d'America, venne venduta nel 1990 in Giappone, in un periodo in cui impazzava il campionato turismo giapponese che contrapponeva Nissan Skyline GT-R R32, Ford Sierra RS Cosworth e Toyota Supra. 
Dopo 3 anni il JTCC cambiò formula e si trasformò nel JGTC che tanto è nel cuore degli appassionati per le fantastiche auto in gara e per gli epici duelli in pista tra gli alfieri dell'automobilismo giapponese e mondiale.
Il primo evento del nuovo campionato, ospitato nel circuito di Suzuka, prevedeva una gara inaugurale tra auto di categoria GTO e GTU provenienti dalla terra a stelle e strisce. 


I possessori giapponesi di Ferrari 308 volevano partecipare a tutti i costi a questa manifestazione, così si rivolsero all'importatore giapponese Art Sports al fine di creare una versione arrabbiatissima della propria vettura preferita. 
Art Sports, inoltre è stato il primo team non europeo a mandare in pista la mitica Ferrari F40LM e quindi ha cercato di infondere la sua esperienza nelle gare su questa particolare 308 GTSi cercando in primo luogo di ricreare i particolari della 288 GTO che si riescono a distinguere nella foto.
Lo specialista Jim Carpenter ha ricreato i nuovi pannelli in fibra di vetro che racchiudono elementi stilistici della 288 GTO (i pannelli sono stati costruiti negli stampi originali della 288 GTO) che sono stati successivamente montati sul telaio rinforzato da una struttura tubolare in acciaio.
Sotto il cofano venne mantenuto il classico motore 2.9 V8 interamente modificato per essere conforme al regolamento IMSA GT.
Dopo aver effettuato la gara i regolamenti cambiarono e ben presto questa particolare Ferrari divenne obsoleta, tanto che la Art Sports la utilizzava sporadicamente per qualche evento in pista e nient'altro.
Nel 2006, però, avviene la svolta: il propulsore originale viene sostituito con il 3.2 V8 della Ferrari Mondial noto anche come "Ferrari Tipo F105".


La lunga avventura di questa particolare Ferrari non è affatto terminata qui: infatti nel 2011 viene acquistata da un garage di San Diego, in California, che la rimise in vendita subito dopo averla acquistata.
Siamo nel 2012 e da qui parte il processo di rivoluzione di questa Ferrari.
Il proprietario, non soddisfatto dalle prestazioni di questa 308 GTSi particolare, decide di mandarla nel Maryland, dallo specialista della Competizione & Sports Cars Ron Mc Call per migliorarne ulteriormente le prestazioni, che comunque erano ottime.
Detto, fatto. Questa particolare Ferrari viene dotata di un nuovo impianto elettrico con cablaggi totalmente nuovi, una nuova gestione elettronica MoTEC e i freni della Ferrari 360 Modena.
Sotto il cofano, il 3.2 Tipo F105 viene dotato di nuovi pistoni e bielle forgiate e da camme dal profilo molto più aggressivo dell'originale.
Il risultato è un vero mostro che inizia a generare coppia e potenza a partire dai 4000 giri/minuto.
La potenza massima raggiungibile dal propulsore è di ben 450 cavalli a 9000 giri/minuto, con una coppia di 379 Nm, ma il sistema di gestione del motore della MoTEC è stato impostato in modo da limitare i giri del motore a 7200 giri/minuto, generando la potenza (pur sempre elevata) di 400 cavalli.
Il motivo di questa impostazione è strettamente collegato all'affidabilità della vettura, in quanto si è deciso di penalizzare leggermente le prestazioni per avere una migliore affidabilità del motore.


La potenza, per così dire, ridotta è comunque abbinata ad un peso di soli 1080 kg, che rendono questa Ferrari un missile dal rapporto peso/potenza di soli 2,7 kg/cv.
Lo stesso proprietario afferma che questa particolare vettura non ha l'handling di una 288 GTO LM, ma è comunque l'auto che regala le migliori sensazioni al volante, e come dargli torto.
Ciò è dovuto alle sospensioni Koni con molle Eibach alle quali sono stati associati i freni della 360 Modena e i cerchi Neez da 18 pollici montati su gomme Nitto da 305 mm che rendono questa vettura un vero e proprio terrore delle strade con un handling assolutamente neutro.


Entrando all'interno della vettura (cosa difficile per chi non è allenato), si nota l'ambiente tipico delle vetture da gara, con i sedili a guscio OMP e la strumentazione di bordo rigorosamente da gara.
Per far capire che qui non si scherza, una volta messa in moto la vettura, compare sulla strumentazione di bordo la scritta "this ain't a street car", ossia "questa non è un'auto stradale", il che è tutto dire.



Nonostante tutto, l'estintore presente a bordo e le cinture a quattro punti regalano una sensazione di relativa sicurezza a chi entra (a fatica) dentro.
Il bello avviene quando, una volta azionati tutti gli interruttori, si porta in vita la bestia che si trova alle spalle del guidatore che invade con il suo urlo l'abitacolo in maniera cattiva ed arrogante.
Girarci in strada non è proprio il massimo della facilità, dato che i freni della 360 Modena sono di difficile modulazione e la frizione a doppio disco tende a slittare.
Per auto come questa, però, si ovvia anche a questi problemi.

Nessun commento:

Posta un commento

GOODIES

...

Throttle Addicted Designed by Templateism.com Copyright © 2014

Throttle Addicted, 2014. Immagini dei temi di Jason Morrow. Powered by Blogger.