Notizie

Formula 1 2014, il nostro pagellone dei piloti

Tempo di verdetti anche per la Formula Uno, in questo 2014 di rivoluzioni tecniche tra sorprese, conferme e fallimenti. Hamilton il migliore, Ricciardo la sorpresa, Raikkonen la delusione. Ecco il pagellone di fine stagione per quanto riguarda i piloti, vi aspettiamo numerosi su Facebook e Twitter per dirci la vostra!

Hamilton 10. Direte...ha vinto il titolo, voto scontato. C'è di più. Lewis ha fatto praticamente un solo errore in tutta la stagione, ad Interlagos. E gli è costato 6 secondi, finita lì. Vince 11 gare su 19, a volte sorpassando con decisione il compagno di squadra come ad Austin (in quel caso non ha aspettato nemmeno un giro per sferrare l'attacco). Le altre otto gare? Ritiri per guasto in Australia (dopo la pole) e Canada, speronato da Rosberg in Belgio, secondo a Monaco dove è stato impossibile sopravanzare Nico, due terzi posti in Germania e Ungheria dopo essere partito dal fondo per inconvenienti tecnici. In pratica ha lasciato qualcosa solo in Austria e Brasile (e in entrambi i casi ha concluso tallonando il compagno di scuderia). La stagione perfetta per i risultati lo è stata anche nella sostanza; nell'anno della rivoluzione tecnica, ora che il pilota intelligente che va al risparmio (di carburante e gomme) arriva più lontano, lui, additato da sempre di essere troppo aggressivo ed esigente per la vettura, è migliorato anche in quell'aspetto. Secondo titolo strameritato. Chapeau.



Rosberg 8,5. L'impressione è che con una macchina del genere tutti avrebbero vinto qualcosa, ma lui ci ha messo molto del suo. Non era facile fronteggiare un compagno di squadra dal talento naturale come Hamilton, il buon Nico risponde conquistando (magra consolazione) il titolo di miglior poleman della stagione. Alla fine pareggia le sue sfortune per quanto riguarda i guasti (Silverstone o Abu Dhabi ad esempio), ma ha commesso alcuni errori. In Belgio è stato troppo avventato nel tentare di superare Lewis ed è successo l'irreparabile, spostando gli equilibri della squadra (nel momento in cui era capoclassifica) e del pubblico (fischi fino a Monza) verso Lewis. Proprio a Monza poi, quei due lunghi per lo meno sospetti a voler ripagare Hamilton in qualche modo. Ma il mondiale, a mio parere, lo perde a Sochi; stacca alla prima curva credendo di poter frenare in mezzo alla piazza olimpica, spiattella l'anteriore destra e riparte dal fondo. L'impressione di molti è che Nico abbia sprecato l'occasione della vita, ricordiamo che anche in Red Bull dopo che Vettel e Webber avevano duellato nel 2010 ad armi pari con un'auto bionica, dopo il titolo del tedesco si puntò su di lui e Webber finì a fare il secondo pilota; potrebbe essere così per Hamilton in Mercedes. Starà a Nico smentirci, intanto mi è piaciuto come, al costo di rimanere doppiato, abbia voluto concludere la gara di ieri.

Ricciardo 9. Ecco il nuovo volto della Formula Uno. Il sorridente ragazzone australiano ha stupito tutti, risultando il primo degli "umani" in classifica. Condotte di gara esemplari come la rimonta di ieri (dalla pit lane al quarto posto), sorpassi da urlo come quelli di Monza o nelle sue vittorie, che sono addirittura tre. In Canada è protagonista di tre bei sorpassi negli ultimi giri, lasciando di sasso gente come Alonso e Rosberg; in Ungheria si ripete, a gomme fresche, quando sorpassa il ferrarista che strenuamente stava cercando di tenere l'auto in pista. In Belgio una vittoria di sostanza. In un anno difficile per le lattine lui è l'unico a brillare, soverchiando Vettel e i suoi quattro titoli mondiali a più riprese e senza timore né rancore, sia in qualifica che in gara. E senza la squalifica in Australia, a casa sua, sarebbe ancor più in alto in classifica. Paga un voto a causa di qualche gara sottotono, infatti i guasti della sua monoposto in stagione sono stati solo due, il resto è demerito suo.

Vettel 6. Si era abituato agli allori, ad avere come auto un'arma letale. E sembra essersi capacitato solo a metà stagione del fatto che la RB non era più la migliore del lotto. Soffre lo straripante compagno di squadra dal quale spesso viene battuto in qualifica, suo punto forte, ed anche in gara come a Monza, in cui assiste esterrefatto al sorpasso di Ricciardo. Solo tre podi e quinto posto finale per Sebastian, che giustamente cambierà aria dal primo gennaio. Come ha sempre sognato vestirà di rosso, in un progetto che gira attorno a lui. Dovrà dimostrare però di saper sopportare la pressione extra che ha da sempre un pilota Ferrari.



Bottas 8,5. Che costanza il finnico! Abbiamo, con Ricciardo, scoperto un'altra stella. Si dice che abbia un precontratto per Maranello, e si fa presto a capire il perchè. Spesso più veloce di Massa in qualifica, è stato protagonista di gare esemplari facendo durare le gomme più di quest'ultimo, e pure con qualche sorpasso. La Williams magicamente diventa la seconda forza del campionato, lui non sembra subire alcun contraccolpo e risponde con 6 podi, con i secondi posti a Silverstone e Hockenheim. Bravo.

Massa 8. È vero, si è rivelato inferiore al proprio compagno di squadra, perchè gli dista mezzo voto? Felipe veniva da un vero e proprio tunnel negli ultimi cinque anni a Maranello, dopo il titolo perso e l'incidente in Ungheria non sembrava più lo stesso. Invece il brasiliano trova nuova verve col nuovo team insieme a tre podi, uno sopra la marea rossa di Monza, uno a casa sua in Brasile, e l'ultimo ad Abu Dhabi (secondo), dove ha rischiato pure di vincere. Peccato sia stato sfortunato nella prima parte di stagione, nella quale mentre Valtteri mieteva podi lui si ritrovava con la macchina in testa (Hockenheim). Ma, per me, la testimonianza più importante di un pilota ritrovato è la straordinaria pole di Zeltweg. Prossimo anno la Williams sarà protagonista, anche lui dev'esserlo.



Alonso 7. La Ferrari vinceva almeno una gara all'anno dal 1994, e la colpa non è sua. Sta sistematicamente davanti al compagno di squadra sia in prova che in gara, ci prova in tutti modi, ma non è anno. La F14T, nata male e sviluppata peggio, lo porta a soli due podi. È protagonista di gare sostanziose, intelligenti (come in Ungheria, quando è in testa fino a pochi giri dal termine) ma anche di qualifiche sotto tono. E poi viene il lato "politico". Fernando, un maestro mediatico di solito nel "vendersi bene", stavolta si è trovato incastrato. Nel corso dell'anno vengono meno i suoi capisaldi umani che lo legavano alla Ferrari (Domenicali, Botìn, Montezemolo) e lui decide di abbandonare (giustamente) una barca alla deriva. Prima tiene segreto tutto per attendere RB o Mercedes tenendo in attesa per l'annuncio la McLaren, ma da un lato a Milton Keynes annunciano già a Monza che Vettel lascia, dall'altro Hamilton risolve i suoi disequilibri con la Mercedes (dopo il disastro belga vince cinque gare di fila e pure il mondiale). Non gli resta che firmare con Woking e la Honda, con un salto nel vuoto, perchè nemmeno l'appoggio di Santander sarebbe stato più sicuro in Ferrari. I miei auguri per la prossima stagione a colui che credo il miglior pilota del circus.



Raikkonen 4. Non credo di dover motivare prolissamente questo voto. Sempre dietro ad Alonso, bisticcia con la monoposto e non trova mai il feeling. Da colui che portava la Lotus alla vittoria ci si aspettava molto di più, ora sembra che la Ferrari lo scaricherà per la seconda volta alla fine della prossima stagione. Nel 2015 dovrà fare molto, molto meglio. Finisce dodicesimo in classifica, il quarto posto a Spa il suo miglior risultato.

Button 7,5. Da gentleman lascia (forse) la F1 dopo quindici stagioni e un titolo mondiale. Combatte con una McLaren poco competiva ma, quando questa nella seconda metà di stagione cresce, lo fa pure lui doppiando in classifica Magnussen in termini di punti. Il quale però gli verrà preferito: le classiche dinamiche tra spinte di sponsor o altro che ci rimarranno sempre oscure. A 34 anni poteva aver avanti a sé qualche altra stagione, e nella F1 ibrida dove in consumi giocano un ruolo fondamentale lui, "pulito" e gentile con la macchina, sarebbe stato il pilota giusto per molte scuderie. Peccato, anche per lui i miglior auguri. Sembra un pilota adatto all'Endurance, chissà se lì saranno meno ingrati che in F1.



Magnussen 7. Strana la sua stagione, il rookie danese invece di crescere man mano fa il suo miglior risultato all'esordio in Australia (terzo, poi secondo per la squalifica di Ricciardo). Pian piano si eclissa e, come viene fuori Button, lo vediamo inquadrato solo per lotte spalla a spalla (come con Alonso in Belgio) per qualche posizione di rincalzo. Finisce la stagione a pari punti con un altro scandinavo, Raikkonen. Magra consolazione.

Hulkenberg 8. E bravo il Nico meno famoso. Torna in Force India e conferma la sontuosa stagione scorsa. Sfiora quota 100 punti classificandosi ottavo davanti al compagno di squadra. Merito di una costanza invidiabile, su 19 gare è finito a punti in 15 (e su due si ritira), nonostante una monoposto non irresistibile (la peggiore dei motorizzati di Stoccarda). Confermato per la prossima stagione, meriterebbe finalmente un top team.

Perez 7. Vedi sopra, ma con un terzo dei punti in meno. Sergio si toglie pure la soddisfazione di star davanti di 4 punti a Magnussen, il motivo per il quale è stato scaricato dalla McLaren alla fine della scorsa stagione. Cresce nel finale, ma è in Bahrain che riporta la monoposto indiana sul podio. Non disdegna il corpo a corpo. Conferma meritata anche per lui.



Vergne 8. Anche lui scaricato per misteri della fede, come Button. Viene promosso in Red Bull Ricciardo al posto suo, malgrado le prestazioni quasi equivalenti. Lui risponde con una buona stagione, condita da sorpassi al limite, nonostante una Toro Rosso mediocre. Batte il suo compagno 22 a 8 (avete letto bene) e...viene promosso di nuovo il suo compagno alla squadra madre. Non solo, beffa delle beffe? Viene scaricato da Faenza perchè la TR è una scuderia per giovani (Verstappen esordirà minorenne)...e il povero Jean-Eric è del 1990...



Kvyat 6,5. Il russo de Roma entusiasma a volte in qualifica (ad esempio in terra natìa), ma puntalmente si perde in gara. Tre noni posti, due decimi e, come si è detto sopra, 8 punti. Ma è giovanissimo, e per questo merita la sufficienza abbondante. Dalla sua poi una monoposto inadeguata che si salva in classifica solo per la stagione da incubo di Lotus e Sauber.

Grosjean 6,5. Parleremo dell'anno della Lotus quando tratteremo dei team. Romain fa quel che può, ma ricorderemo questa sua stagione più per il video di David Guetta che per i suoi risultati (due ottavi posti consecutivi a Barcellona e Montecarlo). Però tiene la macchina in strada più del compagno e sfoggia un sorrisone ad Abu Dhabi nonostante il mancato approdo in McLaren. L'anno scorso era abbonato al podio, nel 2014 è stato costretto a ridimensionarsi.

Maldonado 4. Ok, come dicevamo la monoposto che guidava era pessima, inguidabile. Ma quando ha illuminato la notte del deserto con una fiammata pure i meccanici Lotus si sono messi a ridere a favor di camera (stavolta non era colpa sua però). Perchè stavolta? Perchè praticamente non c'è stato tracciato di cui non abbia assaggiato un muretto o le vie di fuga, sia in prova che in gara. Quando rimane in carreggiata, è protagonista di alcune peripezie, come quella con la quale in Bahrain fa danzare Gutierrez a testa in giù. Inadeguato ma riconfermato.


Sutil 5,5. Zero punti. Sauber pessima, ma lui non dà più di qualche slancio per l'undicesimo posto. Non può far più di tanto, ma non ci sono elementi per dargli la sufficienza. Nello scambio Hulkenberg-Sutil, lui è quello ad averci perso. Ora rimane da capire se il pianista ha perso pure il sedile, visto che ha un contratto ma ad Hinwil hanno già annunciato Ericsson e Nasr per la prossima stagione.

Gutierrez 5. Nessun punto anche per lui. A differenza di Adrian, non sfiora nemmeno il decimo posto e viene battuto in qualifica sistematicamente dal compagno di box. E anche lui perde il posto, nonostante i munifici sponsor messicani. Non ci mancherà.

Bianchi 10. Non voglio fare dietrologie o essere melodrammatico. Certo, il dieci è d'incoraggiamento e speranza, ma già un bel 9 starebbe bene al nizzardo. Sia in qualifica che in gara è spesso il primo del campionato degli "altri", bastona Chilton su ogni fronte, non sbaglia quasi niente. Poi il nono posto a Montecarlo è qualcosa di straordinario, soprattutto pensando che senza una penalità sarebbe arrivato ottavo. Quelli sono stati gli unici 2 punti della sfortunata storia della Marussia, che probabilmente rimarranno anche gli ultimi. E poi arriva Suzuka...sfortuna, coincidenze, colpe scaricate da una parte e dall'altra: se n'è già parlato troppo. Di fronte ad una decelerazione così grande anche i dottori si sono affidati al miracolo, dicendo che le speranze di sopravvivenza sono minime; la situazione è gravissima. Ma settimana scorsa Jules ha voluto darci un suo messaggio, è uscito dal coma farmacologico ed è stato trasportato all'ospedale di Nizza, casa sua, con la sua famiglia. Le circostanze sono date ancora per serissime, ma se Bianchi non ha ancora vinto la gara più importante della sua vita, per lo meno ora si è messo in pole position. Forza Jules, i migliori auguri da tutti noi!



Chilton 4,5. Il discorso è complementare a quello del suo compagno di squadra, dal quale viene sempre battuto. È pure la barzelletta dei social network. A differenza dell'anno scorso non porta a casa neppure il record di gare consecutive al traguardo.

Kobayashi 6,5. Il buon Kamui non è dotato di un siluro, e così se la gioca con Bianchi per la leadership del mondiale "B". Sempre davanti al suo compagno svedese, non fa molto di più. Speriamo di rivederlo in scuderie più di rango.

Ericsson 4,5. Si gioca con Chilton l'ultimo posto, sembrando a più tratti imbarazzante al cospetto di Kobayashi. A Spa persino Lotterer (che corre e vince nel WEC) gli mostra come si guida dandogli un secondo appena arrivato. Eppure si guadagna un posto in Sauber. Con Vergne e Button fuori. Evviva gli sponsor.

GOODIES

...

Throttle Addicted Designed by Templateism.com Copyright © 2014

Throttle Addicted, 2014. Immagini dei temi di Jason Morrow. Powered by Blogger.