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Formula 1 2014, il nostro pagellone dei costruttori


Mentre iniziano già i primi test per il 2015, diamo i voti di fine stagione anche alle squadre di quest’annata di F1! Quest'anno è stato determinante l'approccio dei costruttori ai nuovi regolamenti; c'è chi è riuscito ad ottenere il meglio dal proprio motore, chi ha migliorato nettamente il proprio ruolo rispetto alla passata stagione, ma anche chi ha deluso sotto tutti gli aspetti. Vi aspettiamo come al solito, su Facebook e Twitter, per commentare insieme a noi!


Mercedes 9. A Stoccarda hanno approfittato della rivoluzione tecnica per diventare il benchmark della Formula Uno. Una power unit sviluppata interamente in casa che si è dimostrata nettamente al di sopra delle prestazioni di quelle di Ferrari e Renault. Le Frecce d'argento avevano pure un bottoncino "magico" per la qualifica, quasi a non voler esprimere da subito la propria schiacciante superiorità. Ma anche altre tre scuderie disponevano dello stesso motore, e non può risolversi la questione adducendo una migliore integrazione con la monoposto "madre"; anche sotto il profilo meccanico e aerodinamico la Mercedes è stata qualche spanna sopra a qualunque altra, ha dominato in lungo e in largo la stagione dimostrandosi la più veloce ad ogni gara. Nemmeno l'abolizione del FRIC a metà stagione ha sballato gli equilibri, i Mondiali Piloti e Costruttori hanno preso entrambi la via di Brackley. 701 punti, 16 vittorie su 19 gare (delle quali 11 sono doppiette). Ma non posso dargli il voto perfetto. Innanzitutto la stagione della vettura anglo-tedesca è stata caratterizzata da problemi tecnici in 8 gare, e soprattutto di vario genere. In principio in Australia, poi in Canada è stato il sistema ERS-freni a non funzionare su entrambe le monoposto, a Silverstone un problema al cambio per Rosberg, nelle qualifiche di Germania ed Ungheria è stato Hamilton ad avere problemi rispettivamente di freni e di motore (che ha preso fuoco). A Singapore, poi, Rosberg non è praticamente mai partito per problemi al volante; domenica scorsa l'ERS ha lasciato il tedesco. In futuro, quando inevitabilmente le altre macchine si avvicineranno alla Mercedes, sarà necessaria una maggiore affidabilità. Infine, la gestione sportiva. Si è voluta dare libertà ai piloti, salvo bacchettare Rosberg a Spa ed avere qualche problema, ad esempio in Bahrain o Ungheria, dove si ricorda un team radio di Hamilton al veleno ("non lascerò passare Nico"). Appena un'altra monoposto è stata più vicina a loro in un weekend di gara si è andati un po' nel pallone. Anche qui, una volta che gli altri si saranno avvicinati, ci sarà da lavorare. Ma comunque complimenti per una stagione da record (ricordiamo anche le 18 pole position) e per una W05 Hybrid semplicemente bionica.

Red Bull 7,5. A Milton Keynes dopo il ciclo di successi si è scesi dalla nuvola. Perchè allora darle un voto così buono? Innanzitutto le colpe della stagione opaca sono da additare quasi completamente alla power unit Renault; la testimonianza di ciò è che su macchine diverse come Toro Rosso e Lotus si sono avuti risultati scadenti, o comunque inferiori allo scorso anno, quindi la monoposto austriaca non era così male. Mi è piaciuta poi la freddezza con la quale si sono risolti i problemi nei test invernali, nei quali non si riuscivano a completare dieci giri di fila. Invece in Australia è subito podio (anche se cancellato per problemi al flussometro). In secondo luogo la colpa è da additare alla stagione incredibile della Mercedes più che alla RB; sono pure arrivate le tre vittorie di Ricciardo e 12 podi. 405 punti e secondo posto nei costruttori. Migliorata la power unit, saranno lì a lottare.


Williams 9,5. L'anno scorso con Maldonado e Bottas lottavano nelle retrovie con la Toro Rosso, quest'anno hanno chiuso la stagione come seconda forza dietro la Mercedes. 320 punti, terzi in classifica distanziando di netto la Ferrari. Il miracolo di Grove passa per l'essere dotata del motore migliore del lotto, ma anche di una vettura eccezionale. La più veloce sul dritto, ha saputo difendersi bene anche nelle piste più tortuose, ed è risultata pure più affidabile della vettura tedesca. Merito della riorganizzazione interna di Rob Smedley e Clare Williams, che in serenità hanno potuto lavorare ad una scuderia che è andata in crescendo. Non solo un'aerodinamica indovinata dall'inizio, ma uno sviluppo continuo e costante. Saranno lì tra i primi anche la prossima stagione, più consci delle loro capacità e con quella magnifica livrea Martini. Mezzo punto in meno per i pit stop, a volte approssimativi, altre volte lenti.


Ferrari 4. Una squadra alla deriva. Domenicali fatto fuori prima del Bahrain, seguito da Marmorini in estate e, ciliegina sulla torta, dall'addio di Montezemolo. Ora Marchionne ha una bella gatta da pelare, riportare la Ferrari in alto tramite l'ennesima rivoluzione; l'insediamento di Maurizio Arrivabene a capo della Gestione Sportiva è stato l'inizio. Ma torniamo alla stagione passata. Due miseri podi, 216 punti, quarto posto. Alonso ha fatto tutto ciò che poteva, Raikkonen non ha mai saputo andare d'accordo con la macchina; un anno che ha fatto pure disinnamorare lo spagnolo della Rossa. Non solo la F14T è nata male, deficitando in trazione ad esempio e non essendo mai incisiva sul giro secco, ma è stata sviluppata peggio, distanziata definitivamente da Williams e Red Bull nel finale e raggiunta dalla McLaren. Della vettura austriaca che a Jerez non riusciva a fare 10 chilometri in fila poi si gongolava. La sensazione è stata che oltre ad aver “sbagliato la macchina", questa fosse inoltre plafonata nell'evoluzione. Non ultima, la power unit, fondamentale quest'anno, che sviluppava meno cavalli di quella Mercedes pur consumando di più. Infine pure l'affidabilità se n'è andata, con Alonso costretto a scendere dalla vettura a Monza nella stessa curva del delirio del 2010 e, a Suzuka, senza essere praticamente mai partito. Prossima stagione non si lotterà probabilmente già per il titolo, ma con un Vettel e aria nuova gli auspici sono i migliori.


McLaren 7. Strana la stagione di Woking; il miglior risultato è arrivato subito in Australia, secondi e terzi, ma rimangono gli unici podi della stagione. La monoposto poi si persa, raggiungendo però con un buono sviluppo la Ferrari nel finale (sia in qualifica che in gara). Si poteva pensare che il dover progettare un'auto per il motore Honda li avrebbe distolti dall'ultima stagione col Mercedes, ma non è stato così. Inoltre le monoposto inglesi segnano solo due ritiri nelle caselle del Mondiale. Ma col salto nel vuoto del prossimo anno, ogni pronostico sarebbe affrettato; intanto cominciano con una monoposto in risalita e il pilota migliore del circus. Anche se far fuori Button è stato un vero peccato.



Force India 7. Buona la stagione della scuderia indiana. Senza il disturbo di una Sauber spesso in zona punti come l'anno scorso e con una Toro Rosso non eccezionale, tallonano in classifica la McLaren per buona parte di stagione, inserendosi in sesta posizione. Certo, il motore era quello giusto, ma vicino a Silverstone ci hanno messo del loro. Quasi sempre in zona punti almeno con una vettura, spesso ne hanno portate due nella top ten. Hulkenberg e Perez si sono dimostrati una bella coppia di piloti costanti e veloci. Nell'ultima gara si piazzano davanti ad entrambe le Ferrari. Resta da migliorare la prestazione in qualifica, per il resto anche la prossima stagione ci sono tutte le premesse per confermarsi.


Toro Rosso 5,5. Un passo indietro. Come detto sopra, si è passati da fronteggiare le Force India ad accontentarsi di qualche sparuta visita ai punti. Che sono stati 30 per la precisione, e la classifica sarebbe stata impietosa se non fosse per Sauber e Lotus. L'auto non è stata certo indovinata. Assurdo abbandonare Vergne così, ma a Faenza ci si confermerà ancor di più junior team, più che altro "baby".



Lotus 3. La delusione dell'anno, ancor più della Ferrari. A primavera 2013 vincevano a Melbourne, un anno dopo saltano buona parte dei test prestagionali. La macchina è lenta, instabile. I piloti non riescono a tenerla in strada (anche se Maldonado ci mette del suo), l'affidabilità è pessima (solo 10 gare vedono entrambe le Lotus al traguardo). La E22 "batmobile" è risultata disastrosa, imbarazzante, suscitando addirittura team radio ironici da parte di piloti ed ingegneri. Si è passati dai podi dell'anno scorso ai 10 punti (avete letto bene) di quest'anno. Per l'anno prossimo sembra veramente tutto da rifare.


Marussia 7. Lottano nel "campionato B" e serve rapportare la stagione alle loro potenzialità. Riescono ad agguantare però un incredibile nono posto nel Mondiale con i 2 punti di Bianchi a Monaco. E vincono la sfida con la Caterham anche sul versante dell'affidabilità. Tuttavia, per la scuderia con licenza russa sembra essere stata decretata la fine. In amministrazione controllata, non si vedono all'orizzonte nuovi investitori, nonostante la "Manor" figurasse tra i potenziali iscritti per il 2015. Un vero peccato per degli uomini che in cinque stagioni ne hanno viste di tutti i colori. Iscritta come Manor, la scuderia corre col nome Virgin ma subisce dopo due anni il disimpegno di Branson; arriva il costruttore di supercar russe Marussia, che la lascia al suo destino quest'anno. Nel mezzo, la tragedia di Maria De Villota e il dramma di Jules Bianchi. Hanno lottato e meriterebbero di rimanere nel circus.

Sauber 5. Anche qui, solo 10 bandiere a scacchi hanno sventolato sopra entrambe le monoposto. La differenza di voto con la scuderia di Enstone è dovuta al fatto che sono caduti da un'altezza inferiore ed il tonfo è più basso. Poco da salvare nella stagione della squadra elvetica, né l'affidabilità, né la velocità, né i piloti. Anno scorso a volte Hulkemberg teneva testa ad Alonso lì nella top 10; nel 2014 zero punti. Zero. E ci si è trovati pure in difficoltà economiche, costretti ad ingaggiare un pilota così palesemente pagante come Ericsson. L'altro nuovo assunto invece, Nasr, è una buona opzione. Anche la "ferrarina" elvetica è tutta da rifondare.



Caterham 5,5. Gli anglo-malesi non si accontentano di sfornare la monoposto più brutta del lotto, ma ci mettono pure problemi di affidabilità. Non si schiodano mai dall'ultimo posto della classifica, sopravanzati pure dalla Marussia che sembrava avere un gap da loro l'anno scorso. Versano in problemi finanziari e finiscono anche loro in amministrazione controllata, saltando la trasferta americana. Nel mezzo, il siparietto con lo scaricabarile dopo il cambio di proprietà. Se rimarranno nel circus, dovranno far di meglio.



GOODIES

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