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Un anno con la 500

In misura inferiore rispetto ai decenni scorsi, ma credo arrivi un momento della vita di ogni italiano in cui la sua esistenza si incrocia con una 500. Il mio è arrivato a primavera 2012.


A dir la verità, avevo avuto a che hare con quei tre numeri già in precedenza, ma non è stata affatto la stessa cosa. Tra il '96 e il '98 (ero un bambino) in famiglia l'utilitaria è stata una Cinquecento (scritto in lettere) Sporting; rossa fiammante, 1100 di cilindrata, seduta rasoterra e peso ridotto; un go kart. La seconda volta è stata all'acquisto di una 500 Lounge, quella nuova, da parte di un parente. Dicevo, arriva la primavera di due anni fa e mio padre acquista da un'anziana signora, che ne era stata l'unica proprietaria, una Fiat 500 "L", prima immatricolazione 1973.



Dipinta del classico e candido bianco, la piccola era tutta originale e con soli settantamila chilometri all'attivo. Ciò che più ci aveva attirato era il fatto che nonostante fosse rimasta per 40 anni nella mia città (Chioggia), con la salsedine che "mangia" letteralmente le auto, questa presentava davvero pochissima corrosione, limitata ad un piccolo buco sul pavimento dal lato del guidatore. Gli interni rosso scuro, la capotte nera.



La portiamo in garage per iniziare il "restauro conservativo" con piccoli lavoretti che possiamo fare noi, meccanici della domenica. Il buco sul fondo è temporaneamente tappato alla vecchia maniera: lastra d'acciaio battuta e trapano. Smontiamo completamente gli interni; sedili, panchetta posteriore e pannelli porta sono in buono stato e mi è bastato trattarli con prodotti specifici Arexons. La moquette, che ha esordito proprio con la "L", è in pezzo unico; viene completamente lavata e trattata con i prodotti da tappeti...ci mise giorni ad asciugarsi completamente!


Una bella aspirata al vano motore e sotto il cofano anteriore. Le coppe copricerchio vengono trattate con la classica pasta per cromature e, con un po' di olio di gomito, tornano all'originario splendore. Una coppa, rigorosamente conservata, dobbiamo acquistarla alla Fiera di Padova, insieme al postacenere, alla palpebra cromata sopra la targa posteriore e al libretto d'uso e manutenzione originale. Lampadine nuove dove servono, registrazione porta guidatore ultimata e...il nostro piccolo grande lavoro è terminato.



La 500L è stata prodotta dal 1968 a fine '72, quando è stata sostituita dalla "R", come versione "Lusso" della 500 "F". Interni più pregiati (se così si possono definire), strumentazione e volante tutti nuovi, la "L" era inconfondibile all'esterno grazie agli unici paraurti. Che dire, su strada è una gioia; non sarà un fulmine di guerra coi suoi 18 cavalli, ma è leggera e si guida bene. Insomma, divertente come poche, ti mette allegria quasi quanta è la simpatia che provoca in chi ti vede arrivare, gente di tutte le età, con quel pezzo di storia. Rigorosamente a tettuccio abbassato. All'inizio mi ha fatto imprecare con lo starter per accenderla, è vero, e a 90 km/h in una statale ho recitato il rosario con i tir sopraggiungenti, però ho sempre sorriso. E' stato un piacere ed un onore imparare a fare la "doppietta" con lei, col suo pedale dell'acceleratore lungo 5 cm e il mio piedone taglia 47, ti fa sentire emozioni d'altri tempi, ti fa sentire speciale.



La conformazione di Chioggia (con le calli come a Venezia, solo che devono passarci le automobili) può capire quanto questa piccola amica di tre metri sia stata preziosa per destreggiarsi e parcheggiare, praticamente una Smart. In più, aveva il pregio di essere talmente piccola da poter stare nello stesso garage con la Miata, bastava scendere e...spingerla dentro con un pò di buona volontà!


Presto però la simpatica torinese ha dovuto fare i conti con l'altra cosa che mutiuamo dal capoluogo, l'acqua alta. 164 centimetri per la precisione, quella notte di Halloween 2012. Per dare un'indicazione, il municipio in foto, che non è situato nel punto più basso, normalmente avrebbe 5 gradoni...La 500, parcheggiata al centro di una calle, nel punto più alto, con l'alzarsi imprevisto della marea, rimane intrappolata ed è stato impossibile salvarla. Acqua in casa, acqua dappertutto. Il giorno dopo smontiamo gli interni e laviamo completamente l'abitacolo e la tappezzeria, asciugandoli con cura (spugna e phon) per un giorno intero. Stavolta è l'ora di procurarle dei fondi nuovi. Così la 500 va dal carrozziere per resistere ad altri decenni, guadagnando pure un nuovo paraurti posteriore e una nuova cappottina. In carrozzeria viene anche tolto l'orribile antirombo nero dai brancardi.




Dopo esserci divertiti ancora un altro po', arriva l'estate dell'anno scorso; vendiamo la 500 "L" a malincuore ad una coppia di veronesi, che la userà per il proprio matrimonio. Almeno avrà fatto felici altre persone. A me rimarranno dei bei ricordi ed una speranza vivissima. Come dicevo all'inizio, c'è un momento in cui la tua vita e una 500 si incrociano per strada. C'è sempre una seconda volta!




GOODIES

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