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Progetto Amb1tious: ambizioso di nome e di fatto

Ciao ragazzi, è da un po' che non vi racconto di progetti entusiasmanti, ma a causa di vari impegni non ho potuto avere il tempo di parlarvi di alcune perle a cui vi ho abituato.
In compenso, però, oggi vi racconto di un progetto che sto portando avanti in prima persona: infatti, dopo aver descritto i progetti di molta gente, ho deciso di mettermi in gioco anche io.
Ciò che mi spinge ad aver iniziato e a completare il progetto di cui vi parlerò è un sogno, che io voglio fare in modo che si avveri.
Questo sogno è quello di progettarmi una vettura da solo, con le mie forze e con le mie competenze.
In fin dei conti, Enzo Ferrari diceva che:

"Sono i sogni a far vivere l'uomo. Il destino è in buona parte nelle nostre mani, sempre che sappiamo chiaramente quel che vogliamo e siamo decisi ad ottenerlo."

Penso che ogni appassionato voglia progettare e costruirsi da solo una piccola automobile, magari dalle caratteristiche sportive, con cui possa sentirsi fiero di aver creato qualcosa di incredibile pur non avendo le possibilità tecniche, economiche e logistiche dei costruttori di automobili di medio e alto livello.
Non so se riuscirò a far vedere la luce al mio progetto, ma intanto ci provo, ce la metto tutta per cercare di avverare un sogno che mi accompagna fin dall'infanzia.
A 22 anni ho la possibilità di provare a mettermi in gioco con una sfida davvero interessante e non voglio tirarmi indietro per nessun motivo al mondo.
In ogni caso avrò guadagnato un'esperienza che magari in futuro potrà tornarmi utile, specialmente per quanto riguarda l'utilizzo dei software CAD.
Il mio progetto, quindi, è quello di una piccola vettura dalle caratteristiche spiccatamente sportive, capace di cavarsela egregiamente in pista e di riuscire a girare in strada, nonostante tutte le scomodità del caso.
Ho deciso di chiamare questo progetto "Amb1tious", che è un chiaro riferimento al termine inglese "ambitious" (che significa "ambizioso") e al fatto che questo, in fin dei conti, è il mio primo progetto di questo tipo.
Ecco, "ambizioso" è l'aggettivo che si abbina meglio a questo progetto. 
Un ragazzo che decide di progettarsi un mezzo tutto suo a partire da zero è ambizioso, il fatto di creare un'auto ad alte prestazioni è esso stesso ambizioso, il fatto di voler mettere in pratica questo progetto è ambizioso.
Praticamente tutta quest'esperienza è molto ambiziosa.
Spero solo che non si riveli qualcosa di "ambitious but rubbish" (cosa che, a questi livelli, ha alte probabilità di avvenimento).
Come detto, il mio progetto nasce dall'idea di creare una sportivetta molto veloce dalle dimensioni e dal peso molto contenuti.
Questa mia idea si è tradotta, dal punto di vista degli ingombri, nella creazione di un veicolo lungo meno di 4 metri (3,82 metri per essere precisi), largo 1,95 (tanto quanto la larghezza dell'ala posteriore) ed alto circa 1,10 metri.
Una piccola bomba, insomma, come potete vedere da questo screen:


Questa vettura (dal peso idealizzato di circa 450-470 kg) doveva essere inizialmente spinta da un propulsore aspirato automobilistico, tanto che ero orientato nella scelta di un Nissan SR16VE N1 come base di progetto.
Poi, a causa della rarità del propulsore, ho virato sul Toyota 2ZZ-GE da 192 cavalli che equipaggiava le Celica e Corolla TS abbinato ad una trasmissione sequenziale a sei marce Quaife con differenziale autobloccante.
Ho quindi sviluppato l'intero telaio, costituito da una base in tubi a sezione quadrata 50mm x 50mm, basandomi sugli ingombri di questo motore. Successivamente ho messo su tutta la vettura utilizzando tubi a sezione circolare da 50mm di diametro.
Insoddisfatto degli eccessivi ingombri del propulsore giapponese, ho deciso di informarmi in merito al Ford Ecoboost 1.0, noto agli appassionati per i suoi ingombri ridotti (sta in un foglio A4) e per le elevate potenze specifiche (che vanno dai 100 cv/l, fino ad arrivare ai 140 cv/l delle versioni della Fiesta sul mercato, arrivando fino a ben 210 cv/l del propulsore montato sul prototipo di Formula Ford).
Pur apprezzando molto questo tipo di motore, ho deciso di cambiare totalmente genere e di puntare su un propulsore motociclistico. 
In fin dei conti le vetture superleggere sono incredibili se abbinate coi leggerissimi e potentissimi motori motociclistici, quindi ho deciso di intraprendere questa strategia progettuale decidendo di progettare la vettura in funzione del motore della Suzuki Hayabusa. Il 4 cilindri da 1300 cm3 è uno dei motori che meglio si prestano a questo tipo di vetture, grazie all'elevata potenza (che parte dai 176 cavalli della prima serie, fino ad arrivare ai 197 della seconda serie) e grazie all'elevato sviluppo trasversale che è stato fatto su questo tipo di propulsore.
Al propulsore della Hayabusa, ho deciso di abbinarci una reversing gearbox Quaife QKE10R appositamente sviluppata per questo tipo di vettura, in modo da aggiungerci la retromarcia che sulle moto non c'è.
Il comparto dinamico, invece, è stato dotato di sospensioni double wishbone con schema push-rod sia all'anteriore che al posteriore, di freni da 320mm con pinza monoblocco a 4 pistoncini montati su cerchi Rota Slipstream 15" gommati con delle gomme 205/50/VR15.
Inizialmente questo propulsore doveva rimanere aspirato, ma poi mi è venuta una sorta di illuminazione e ho deciso che doveva essere sovralimentato.
Inizialmente pensai ad un Vortech, ma subito dopo mi venne in mente un turbocompressore e fu così che misi nel progetto una turbina ibrida composta dal compressore della KKK K26 (che equipaggiava le Porsche 944 turbo) e housing Garrett TD05H, unita ad un intercooler aria-acqua.
Il range di potenza idealizzato si aggira intorno ai 290-300 cavalli.
Per il raffreddamento ho pensato ad un radiatore maggiorato che nel progetto si trova molto vicino al motore in una posizione tale da consentire un elevato afflusso di aria grazie ad una presa dedicata che verrà sviluppata in seguito.
Per quanto riguarda l'abitacolo, invece, sono riuscito a fare in modo che sia capace di ospitare due persone (che siederanno su due sedili Recaro da corsa) e che sia dotato di un equipaggio minimo, composto dalle leve di cambio e freno a mano e da una strumentazione composta (per ora) esclusivamente da un tablet che dovrà dare tutte le informazioni relative ai parametri vitali della vettura.
Nonostante lo screen che abbiate visto lasci intendere che sia a buon punto tanto da aver già inserito il fondo piatto, l'ala posteriore ed un diffusore posteriore (da completare), io ritengo di essere ancora al 20% del finale, dato che c'è ancora moltissima roba da inserire e molti particolari da perfezionare.
Probabilmente il progetto Amb1tious sarà pronto per la fine dell'estate, stando almeno al ritmo con cui ci lavoro su (dato che ci sto dietro molto tempo dopo aver finito di studiare).
Probabilmente questa "scadenza" non sarà nemmeno rispettata, ma poco mi importa, pur di fare bene questo progetto sono disposto a spenderci un quantitativo di tempo molto maggiore rispetto ai tre mesi che avete letto poco sopra.
Non so come finirà, ma almeno ci provo.
In ogni caso avrò un bell'argomento di discussione con amici e appassionati e ne guadagnerò in esperienza.

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